LUCA CALO'
Cronaca

Alzano, gli ultras non pagano e il Comune li pignora

Scontri alla Berghem Fest del 2010: procedura immobiliare per i 40 condannati. Da riscuotere il risarcimento di 60mila euro

Auto incendiate e violenti tafferugli in occasione della Berghem Fest del 2010

Alzano (Bergamo), 25 giugno 2020 - Il prossimo 25 agosto saranno passati dieci anni. Nel frattempo sono arrivate anche due sentenze, una di prima grado e una di appello. Eppure non si fermano gli strascichi legali della tristemente celebre manifestazione degli ultras dell’Atalanta alla Berghem Fest di Alzano Lombardo nell’estate 2010. Il Comune infatti si era costituito parte civile al processo che ha portato alla condanna di 40 tifosi atalantini nell’ambito del maxi processo sul tifo violento. All’amministrazione comunale il giudice aveva riconosciuto un risarcimento danni di 60mila euro, visto che durante gli scontri un’auto della polizia locale era stata distrutta da un incendio. Risarcimento che però non è mai arrivato, nemmeno dopo trattative ufficiose tra i legali delle parti. Il Comune quindi ha deciso di procedere con un tentativo di pignoramento immobiliare nei confronti dei condannati per recuperare, in qualche modo, la cifra che gli spetta a titolo di risarcimento danni. L’incarico è stato affidato all’avvocato Lauro Rossoni di Treviglio, che aveva già curato gli interessi del Comune di Alzano nella prima fase di questo contenzioso. Sono stati stanziati circa 8mila euro, che si aggiungono ai 670 già spesi per la predisposizione e notifica del precetto.

Lo si apprende da una determina dirigenziale del 15 giugno, emessa dal settore Affari generali del Vomune di Alzano sulla scorta di una precedente delibera di giunta. Questo l’ultimo capitolo di una storia iniziata il 25 agosto del 2010. I tifosi della Curva Nord erano arrivati in Val Seriana per protestare contro l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, ospite della Berghem Fest (la festa leghista che si teneva alla fine dell’estate) insieme ad altri due esponenti di governo dell’epoca: Roberto Calderoli e Giulio Tremonti. Gli ultras volevano manifestare il proprio dissenso nei confronti della tessera del tifoso. All’epoca il dibattito su questo provvedimento era molto teso e un po’ tutte le tifoserie italiane aveva manifestato contrarietà. Gli ultras atalantini volevano un confronto com Maroni. Si verificarono però disordini con lancio di molotov, feriti e il rogo di alcune auto. Quaranta tifosi sono già stati condannati per questo episodio con pene dai 12 ai 14 mesi, poi leggermente ridotte in appello in seguito alla prescrizione del reato di “radunata sediziosa”.

La sentenza di primo grado risale all’aprile del 2015. Quella di secondo grado, della Corte d’Appello di Brescia, al novembre dell’anno successivo. Tra i condannati anche il capo storico della Curva Nord Claudio Galimberti, meglio noto come “Il Bocia”. L’assalto alla Berghem Fest di Alzano fu uno degli episodi più rilevanti del maxi processo per tifo violento in cui furono imputati 143 tifosi (87 atalantini e 56 e del Catania) e terminato con 47 anni di condanne complessivi. I supporter bergamaschi erano accusati di una serie di reati da stadio avvenuti a partire dal 23 settembre 2009 (giorno degli scontri prima di Atala nta-Catania e data di inizio delle indagini) e andati avanti fino al 2012: aggressioni a colpi di cinghiate, adunate sediziose, violazioni di Daspo, minacce alla polizia. Claudio Galimberti doveva rispondere di una trentina di capi d’imputazione, ma fu condannato per diciannove episodi e assolto per gli altri. E il giudice, nonostante il parere contrario del pubblico ministero, gli concesse le attenuanti generiche condannandolo poi complessivamente a tre anni (ridotti a 2 anni e 11 mesi in appello) nonostante la richiesta iniziale del pm fosse di sei anni.