GABRIELE MORONI
Cronaca

Disastro aereo in Etiopia, morto bergamasco: "Mio marito, passione e sorriso"

Parla la moglie di Matteo Ravasio, tra i protagonisti attivi dell'organizzazione no profit 'AfricaTremila'

Matteo Ravasio

Matteo Ravasio

Bergamo, 11 marzo 2019 - Manuela Filì, la moglie di Matteo Ravasio, accetta un breve incontro con i cronisti. Sono stati gli amici di “Africa Tremila” a dirle che quello che si erano scambiati sabato pomeriggio era stato il suo ultimo abbraccio con Matte. Scende in strada per qualche minuto dalla casa di via Pignolo, in uno dei quartieri storici di Bergamo. È una immagine di dolore, ma anche di dignità. Domina il pianto. Riesce anche ad abbozzare un sorriso quando lo strazio del presente cede, per un attimo, il passo alla dolcezza del ricordo. Il ricordo di un uomo buono e generoso, che adorava la moglie, la loro Camilla, di tre anni e mezzo, il mare e la barca a vela e che tifava Inter.

Matteo Ravasio aveva “scoperto” l’Africa e la onlus bergamasca “Africa Tremila” attraverso l’amicizia con Roberto, Robi, Spagnolo oggi presidente onorario. Lì aveva incanalato la sua indole di uomo generoso, altruista. «Matteo era una persona che amava molto gli altri. Teneva tanto, tantissimo al suo lavoro nell’associazione. È morto per portare qualcosa di buono in un mondo che non si rende conto di quello che ha. Era entusiasta di questo viaggio in Africa, il terzo o il quarto che faceva. Non aveva mai parlato di paura. Lo spingevano la passione, l’altruismo che aveva per gli altri. Ha sempre aiutato i suoi amici, materialmente e moralmente. Sempre attivissimo, con il sorriso». 

«La nostra - dice la segretaria Romina Russo - è un’associazione un po’ particolare. Siamo una famiglia. Dopo tanti anni si è creato un legame profondo fra noi come persone. Ci ha uniti un’esperienza fuori dal comune. Siamo tutti volontari, ci sostiene l’aiuto di persone che ci seguono da tanti anni. Mettiamo in comune ciascuno le proprie competenze. I presidenti dicono di sé che sono presidenti solo sulla carta. I nostri progetti vengono monitorati nel tempo fino a quando non si animano e procedono». Nata il 13 novembre 1995, da allora la onlus è ospitata gratuitamente nei locali della Confartigianato, al numero 14 di via Torretta. Nel 2018 l’incontro annuale di “Africa Tremila onlus” si era tenuto nel castello della Marigolda, a Curno. Era stato il presidente Carlo Spini a illustrare i progetti sanitari, scolastici, di sostegno alimentare in sette Paesi dell’Africa. Una clinica sanitaria in Zimbawe, inaugurata qualche anno prima e ormai a pieno regime, con 15mila visite all’anno. Due scuole in Madagascar. E soprattutto a Juba, capitale del Sud Sudan, il “Sant’Ursula Health Center”, un ospedale con un reparto di maternità e ambulatori. Un grande sogno realizzato, che attendeva solo di essere inaugurato. Un sogno al quale Matteo, Carlo e Gabriella hanno sacrificato la vita.