
Sabato scorso i quattro bergamaschi sono riusciti a salire fino ai Laghi Gemelli partendo da Capovalle in moroslitta
Carona, 21 febbraio 2025 – Una bravata pericolosa che hanno voluto celebrare sui social. Proprio quella notorietà li ha fatti finire nei guai. Quattro uomini tra i 30 e i 40 anni, residenti in Valle Brembana, sono stati pizzicati mentre con le motoslitte solcavano la neve, facendo gimkane pericolose, in alta quota, ai Laghi Gemelli, salendo da Roncobello, e sul lago del Diavolo, in territorio di Carona.
Vietato per almeno tre motivi: il Parco delle Orobie è zona protetta e tutelata, i rumori possono danneggiare l’avifauna (in questo momento anche in letargo) e le motoslitte non possono avventurarsi per pascoli, al di fuori delle strade agrosilvopastorali. Complessivamente saranno erogate sanzioni amministrative per circa 2mila euro.
Gli episodi che hanno portato alla denuncia risalgono al 17 gennaio e al 15 febbraio. Nel primo caso le persone coinvolte si sono spinte da Carona fino al rifugio Longo e da qui sul lago del Diavolo ghiacciato, sotto il monte Aga. Lo scorso sabato, invece, sono riusciti a salire fino ai Laghi Gemelli, partendo da Capovalle, quindi fino alla Conca di Mezzeno e da qui la rapida salita fino al passo di Mezzeno e poi ai Laghi Gemelli, in territorio del comune di Branzi.
Non avessero postato le loro acrobazie con le motoslitte sulla neve, probabilmente l’avrebbero fatta franca. Ma gli autori delle gimkane ai Laghi Gemelli non hanno resistito alla tentazione e hanno pubblicato in rete la loro bravata, attirando l’attenzione dei carabinieri forestali. La segnalazione della presenza delle motoslitte in diverse zone delle Orobie occidentali - luoghi vietati - è stata fatta anche da diversi scialpinisti.
Per loro, infatti, i profondi solchi provocati nella neve dal passaggio dei mezzi rappresenta un pericolo durante la discesa. “Siamo nel Parco delle Orobie - spiega il comandante provinciale della Forestale, il colonnello Amerigo Filippi -. Quindi, in zona di protezione speciale. Queste cose non si possono assolutamente fare”. Qualche scialpinista ha rivelato ai militari forestali di aver visto i quattro scorrazzare in zona vietata anche ai laghi di Ponteranica e al monte Avaro.