Accoltellato dopo la lite per il riscaldamento, condanna a due anni

Avevano litigato per futili motivi. I fatti risalgono alla sera del 23 febbraio del 2020, in un appartamento di via don Bosco, a Treviglio. Una discussione nata per il riscaldamento acceso. La vittima, Asim Bilal, pakistano, 25 anni, stava bevendo della birra: non aveva gradito l’avvio dei caloriferi da parte del coinquilino appena rientrato dal lavoro di volantinaggio. Ricostruzione negata dall’imputato (a supporto delle indagini la testimonianza del terzo inquilino) che ha sempre sostenuto, anche davanti al gip, che all’origine del litigio c’era l’invito da parte del Bilal a unirsi a lui. Al rifiuto, Lal Tarsem, indiano di 51 anni, ha impugnato un coltello da cucina lungo 32 centimetri e con la lama di 19 centimetri e ha colpito Bilal alla zona del collo e al padiglione auricolare sinistra e alla regione occipitale. Ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Treviglio dopo il suo arrivo era stato sottoposto un intervento chirurgico d’urgenza. In seguito alle ferite Bilal ha perso l’uso di un braccio. Inizialmente Tarsem, (assistito dall’avvocato Zampetti) era stato arrestato per tentato omicidio, reato derubricato in lesioni gravi. Ieri la sentenza, davanti al collegio presieduto dal giudice Donatella Nava. L’imputato è stato condannato a 2 anni e 8 mesi e al pagamento di 35mila euro. Siccome non ha più la mobilità del braccio, Bilal che in quel periodo lavorava in una ditta manifatturiera della zona, ha raccontato che non riesce a trovare una occupazione. F.D.