MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Bergamo, stupefacenti e alcol: tra i giovani è epidemia

Quattro ricoveri per intossicazione in una notte. Nel 2019 al pronto soccorso quattrocento accessi legati all’abuso di sostanze

Quattro ricoveri per abuso di alcol in una sola notte

Bergamo, 29 dicembre 2019 - Nottata di gran lavoro, quella tra venerdì e ieri, per i soccorritori del 118 che tra Bergamo e la Bassa Bergamasca hanno assisitito quattro persone che si sono sentite male per intossicazione di alcol. Il primo caso si è verificato in via Autostrada, in città: vittima una 33enne. Pochi minuti dopo, sempre a Bergamo, in via San Bernardino, è stata la volta di un 27enne. Intossicazione etilica anche per un ragazzo di 20 anni a Romano di Lombardia, soccorso intorno alle 2 di notte. Il giovanissimo è stato trasportato in codice giallo nel vicino nosocomio cittadino. Un 34enne è stato infine soccorso per strada, in piazza della Repubblica a Treviglio: anche lui presentava i sintomi di un’intossicazione etilica. 

Un fenomeno , quello dell’abuso di alcol, che è in forte crescita anche nella provincia orobica. Proprio per cercare di prevenire questa dipendenza, assai diffusa tra giovani e giovanissimi, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è nato un ambulatorio per offrire consulenza mirata ai ragazzi che arrivano in pronto soccorso dopo l’assunzione di alcol o droghe. La nuova struttura si chiama “Stop&Go” e sarà attiva a partire dal mese di gennaio. Chi verrà trovato sotto l’effetto di sostanze alcoliche o di droghe, nel referto del pronto soccorso troverà già un appuntamento fissato all’ambulatorio, in cui verrà offerta una consulenza medica e psicologica. L’obiettivo è valutare i rischi di aggravamento e offrire la possibilità di riflettere sull’episodio che ha provocato l’accesso al pronto soccorso. 

Nel 2019 sono stati 239 i giovani sotto i 25 anni seguiti dal Serd (i servizi per le dipendenze patologiche), di cui 43 fra i 15 e i 19 anni, e due fra i 10 e i 14 anni. Sul dato complessivo, l’81% è maschio e il 19% donna. Quasi la metà dei ragazzi arriva al Serd inviata dai servizi legati alla cosiddetta area del controllo (prefettura, tribunale, commissione medica per le patenti di guida), il 30% volontariamente. Molto limitate, invece, sono le segnalazioni da parte della famiglia (6%), dei servizi sanitari (6%), dei servizi sociali, della scuola e del volontariato (3%). "Il primo punto in cui intercettiamo questi casi - spiega Marco Riglietta, direttore dell’Unità dipendenze di cui fa parte il Serd - è il pronto soccorso. Il numero degli accessi legati all’intossicazione acuta da sostanze psicoattive si aggira intorno ai 400 casi l’anno. Per lo più restano casi isolati, ma per qualcuno è il segnale che c’è un problema che sarebbe opportuno valutare". "Come in tutta la medicina - sottolinea un ex alcolista che ha beneficiato dei servizi del Serd - più si interviene precocemente, minore è il rischio che il problema diventi cronico".