
Quattro ricoveri per abuso di alcol in una sola notte
Bergamo, 29 dicembre 2019 - Nottata di gran lavoro, quella tra venerdì e ieri, per i soccorritori del 118 che tra Bergamo e la Bassa Bergamasca hanno assisitito quattro persone che si sono sentite male per intossicazione di alcol. Il primo caso si è verificato in via Autostrada, in città: vittima una 33enne. Pochi minuti dopo, sempre a Bergamo, in via San Bernardino, è stata la volta di un 27enne. Intossicazione etilica anche per un ragazzo di 20 anni a Romano di Lombardia, soccorso intorno alle 2 di notte. Il giovanissimo è stato trasportato in codice giallo nel vicino nosocomio cittadino. Un 34enne è stato infine soccorso per strada, in piazza della Repubblica a Treviglio: anche lui presentava i sintomi di un’intossicazione etilica.
Un fenomeno , quello dell’abuso di alcol, che è in forte crescita anche nella provincia orobica. Proprio per cercare di prevenire questa dipendenza, assai diffusa tra giovani e giovanissimi, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è nato un ambulatorio per offrire consulenza mirata ai ragazzi che arrivano in pronto soccorso dopo l’assunzione di alcol o droghe. La nuova struttura si chiama “Stop&Go” e sarà attiva a partire dal mese di gennaio. Chi verrà trovato sotto l’effetto di sostanze alcoliche o di droghe, nel referto del pronto soccorso troverà già un appuntamento fissato all’ambulatorio, in cui verrà offerta una consulenza medica e psicologica. L’obiettivo è valutare i rischi di aggravamento e offrire la possibilità di riflettere sull’episodio che ha provocato l’accesso al pronto soccorso.
Nel 2019 sono stati 239 i giovani sotto i 25 anni seguiti dal Serd (i servizi per le dipendenze patologiche), di cui 43 fra i 15 e i 19 anni, e due fra i 10 e i 14 anni. Sul dato complessivo, l’81% è maschio e il 19% donna. Quasi la metà dei ragazzi arriva al Serd inviata dai servizi legati alla cosiddetta area del controllo (prefettura, tribunale, commissione medica per le patenti di guida), il 30% volontariamente. Molto limitate, invece, sono le segnalazioni da parte della famiglia (6%), dei servizi sanitari (6%), dei servizi sociali, della scuola e del volontariato (3%). "Il primo punto in cui intercettiamo questi casi - spiega Marco Riglietta, direttore dell’Unità dipendenze di cui fa parte il Serd - è il pronto soccorso. Il numero degli accessi legati all’intossicazione acuta da sostanze psicoattive si aggira intorno ai 400 casi l’anno. Per lo più restano casi isolati, ma per qualcuno è il segnale che c’è un problema che sarebbe opportuno valutare". "Come in tutta la medicina - sottolinea un ex alcolista che ha beneficiato dei servizi del Serd - più si interviene precocemente, minore è il rischio che il problema diventi cronico".