Busto Arsizio: traffico di cuccioli, due condannati

Sei mesi di reclusione e una multa di tremila euro per il legale rappresentante di una società slovacca e un camionista. I cani sono affidati a famiglie

Un cane Yorkshire

Un cane Yorkshire

Busto Arsizio (Varese), 5 luglio 2016 - Sei mesi di carcere, con pena sospesa, e una multa di tremila euro. È la condanna inflitta dal Tribunale di Busto Arsizio al legale rappresentante di una società slovacca che commercializza cani e a un camionista accusati di maltrattamento di animali, traffico illecito di animali da compagnia e falso.

Nel 2011 furono denunciati in seguito a un controllo su 32 cuccioli di cane di varie razze trasportati dalla Repubblica Slovacca a un allevamento di Vergiate, in provincia di Varese, durante il quale erano emerse varie irregolarità. I cagnolini trovati sul camion, tra cui Barboncini e Yorkshire, tra l’altro erano chiusi dentro gabbie sovraffollate, al buio e senza un adeguato sistema di aerazione. Il Tribunale, che ha inflitto pene superiori alle richieste del pm, ha condannato i due imputati al pagamento di una provvisionale complessiva di diecimila euro a favore delle associazioni, Lav (assistita dagli avvocati Simona Aspesi e Jacopo Maria Guzzetti) e Anpana, che si sono costituite parti civili. La sospensione condizionale della pena è subordinata al pagamento del risarcimento per le parti civili. È stata disposta inoltre la confisca dei cani che, quindi, potranno rimanere assieme alle famiglie alle quali furono affidati dopo il sequestro. 

“Quella pronunciata dal Tribunale di Busto Arsizio è una sentenza importantissima - spiega Ilaria Innocenti, della Lav - non solo perché si tratta di un caso emblematico che contiene tutti gli elementi delle introduzioni illegali ma anche perché gli imputati non erano commercianti occasionali e poco organizzati, ma appartenevano a una società di vendita che avrebbe dovuto conoscere la normativa che regola le movimentazioni di animali all’interno dell’Unione Europea e verso il nostro Paese”. Il traffico dei cuccioli, secondo i dati della Lav, è un business che movimenta in Europa circa 300 milioni di euro all’anno. Si stima che solo in Italia arrivino illegalmente 8mila cuccioli ogni mese, quasi 100mila l’anno.