Varese: crolla la cassa integrazione e risalgono i fatturati. Ma il lavoro non c’è ancora

L’allarme Cgil: «Disoccupazione ai massimi livelli»

Meno cassa e più fatturato per le aziende varesine

Meno cassa e più fatturato per le aziende varesine

Varese, 6 agosto 2015 - Ordinativi e produzione in crescita, drastica discesa della cassa integrazione. E in più il barometro dell’export sempre più puntato sul bel tempo. Dopo anni difficili, per l’industria varesina si rafforzano i segnali di ripresa. È quanto emerge dall’ultima indagine congiunturale dell’Unione industriali della provincia di Varese. I dati relativi al secondo trimestre 2015 sono incoraggianti e gli stessi imprenditori parlano di «ripresa in corso», anche se «in cerca di conferme».

Un segnale positivo arriva dal mercato del lavoro. Si tratta di una vera e propria svolta, almeno sul fronte ammortizzatori sociali. Mettendo a confronto i primi sei mesi di quest’anno con lo stesso periodo del 2014 si scopre che la cassa integrazione del comparto industriale ha registrato un decisivo calo: meno 25%, facendo una media su cassa ordinaria, straordinaria e in deroga. In particolare la cassa in deroga, che ora non esiste più e non è stata rifinanziata, ha subìto una contrazione vicina all’83%.

Il merito, da quanto si desume dall’indagine dell’associazione industriale varesina, è soprattutto dell’export, anch’esso in salita. Nel primo trimestre di quest’anno ha raggiunto quota 2 milioni 383mila euro, con un aumento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il saldo commerciale, considerando tutti i settori, dal metalmeccanico al chimico, è un ottimo 6%. «Siamo ancora in una fase di passaggio - precisa però l’associazione imprenditoriale - Ci confrontiamo infatti con livelli ancora al di sotto di quelli pre-crisi e i segnali economici positivi devono consolidarsi».

Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Varese invita alla cautela: «È vero che la domanda di “cassa” è in diminuzione, ma occorre considerare che ci confrontiamo con una situazione pregressa molto grave. Bisogna inoltre pensare che la cassa in deroga non esiste più. Le ore di “cassa” sono in diminuzione anche perché da inizio anno sono scattate molte procedure di licenziamenti collettivi. Tanto è vero che il tasso di disoccupazione, nell’area di Varese, è uno dei più alti della media lombarda e tocca l’8,3%. Tanto, visto che 6 o 7 anni fa era fermo al 3%». Quindi, serve cauto ottimismo: «Siamo i primi ad accogliere con fiducia i segnali di ripresa. Ma i fatturati da soli non bastano a costruire la ripresa. Serve anche che l’occupazione e i salari crescano, e che migliorino le condizioni di lavoro. Tutto ciò sarà al centro delle prossime contrattazioni, visto che alcuni contratti nazionali sono da rinnovare, insieme a quelli aziendali».