Rivestirsi di tenerezza

Con The Judge (2014), film che si iscrive nel genere hollywoodiano del legal drama, il regista statunitense David Dobkin – autore anche del soggetto – mette in scena la ricerca del dialogo, della riconciliazione, tra un padre e un figlio di DON DAVIDE MILANI

Prosegue la riflessione sul Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco grazie al cinema. A offrire una suggestione sul tema della misericordia corporale “Vestire gli ignudi” è il legal drama “The Judge” (2014) di David Dobkin. ––––––––––––––––––––––––––––––– Con The Judge (2014), film che si iscrive nel genere hollywoodiano del legal drama, il regista statunitense David Dobkin – autore anche del soggetto – mette in scena la ricerca del dialogo, della riconciliazione, tra un padre e un figlio. È la storia dell’affermato avvocato Hank Palmer (Robert Downey Jr.), che ritorna nella città di provincia nella quale è cresciuto, per prendere le difese legali del padre Joseph (Robert Duvall, per la parte candidato ai Golden Globe e agli Oscar 2015), un anziano e popolare giudice accusato di omicidio stradale. Il film The Judge presenta due differenti livelli narrativi.

Da un lato, il dramma giudiziario, che si compone di investigazioni e dinamiche da tribunale, richiamando i classici del genere legal americano. Il protagonista, infatti, è intenzionato a stabilire se il padre, uomo da sempre dalla condotta irreprensibile, possa essere colpevole o meno dell’incidente stradale. Il secondo livello narrativo riguarda il difficile rapporto padre-figlio, la relazione tra Hank e Joseph, il loro irrisolto conflitto sin dai tempi della vita in famiglia, dell’adolescenza di Hank. Il tema della misericordia corporale “Vestire gli ignudi” si coglie proprio nel tentativo di ricostituire il rapporto lacerato tra padre e figlio. I due protagonisti, nonostante appaiano risolti e sereni nelle loro vite, in realtà mostrano un’evidente fragilità. Sono come svestiti della tenerezza di un legame affettivo.

Si aggirano come solitudini in cerca di riscatto, di riconciliazione. È stando accanto, uniti, nell’affrontare il percorso giudiziario, che entrambi si accorgono del bisogno profondo di ricostruire un legame di fatto mai interrotto. È insieme che sperimentano la grazia della misericordia. La regia pedina cambiamenti sia geografici che interiori, i protagonisti offrono una prova di alta scuola drammaturgica e psicologica, il risultato è di grande, efficace intrattenimento. (approfondimenti su www.cnvf.it).

di DON DAVIDE MILANI