Nuovi limiti di velocità sulla Statale 36: monta la polemica

I nuovi provvedimenti prevedono una riduzione dei limiti di velocità, da 100 a 90, in particolare nel tratto di congiunzione tra Lecco e Colico (IL CASO)

I limiti dovrebbero essere una misura transitoria. La novità non piace in Valle (CdG)

I limiti dovrebbero essere una misura transitoria. La novità non piace in Valle (CdG)

Piantedo (Sondrio), 3 agosto 2016 - Sono dure le reazioni degli autotrasportatori, critici come tanti altri lavoratori e residenti in Valtellina nei confronti dei nuovi provvedimenti adottati da Anas per la strada Statale 36 - misure non ancora effettive, sino all’istallazione della nuova segnaletica - con una riduzione dei limiti di velocità, da 100 a 90, in particolare nel tratto di congiunzione tra Lecco e Colico. E, mentre il gestore della rete viaria rassicura sulla provvisorietà delle disposizioni, non si fanno attendere le reazioni dei tanti costretti per lavoro a percorrere quotidianamente il segmento.

«Ritengo che l’abbassamento dei limiti sia una mera questione burocratica che nasce da uno “scarico” di responsabilità. Mi domando cosa sia cambiato nella strada perché Anas decidesse questo declassamento, imponendo nuovi parametri. I limiti finora in vigore secondo me andavano bene, anzi già dettavano una certa prudenza. Mentre le misure ora disposte, sommate alle continue chiusure notturne per i tratti impegnati in lavori di manutenzioni senza fine, non fanno altro che allontanare maggiormente la Valtellina dal resto dell’Italia» spiega Paolo Oberti, titolare di una ditta di trasporti.

«Bisogna reagire, combattendo questa politica totalmente sbagliata e insensata. Già con gli attuali limiti, per raggiungere Milano da Sondrio ci si impiega un’eternità: circa due ore e mezza per attraversare poco più di 140 km. Una situazione ancora peggiore poi per le aziende che trasportano merci dall’Alta Valle o per chi trascorre in zona le proprie vacanze. Non è il caso di condizionare ulteriormente le nostre vite, chiudendoci in un isolamento ancora più restrittivo. Vogliamo che le nostre aziende possano lavorare e che i turisti non siano maggiormente scoraggiati dalla difficoltà di raggiungere la Valtellina», commenta Giorgio Nana, Filt-Cgil di Sondrio.

Perplessità espressa anche da Matteo Lorenzo De Campo, presidente per la provincia di Fai, Federazione italiana autotrasportatori: «Di certo la riduzione dei limiti non è un fattore positivo né per il nostro comparto, né per nessun altro. Una decisione che è arrivata come un fulmine a ciel sereno: bisogna ora capire perché è stata adottata e se è davvero provvisoria. Non essendo particolarmente pericoloso il tratto in questione, l’unica possibile spiegazione è che si voglia finalmente intervenire con adeguati lavori di manutenzione. Lo stato attuale della strada è infatti imbarazzante, con molti tratti chiusi di notte, il che impone un dirottamento lungo lago e tempi di percorrenza ancora più dilatati».

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