Sondrio, parolacce e bestemmie contro il professore dopo un brutto voto

Il provveditore: a scuola servono regole e rispetto. La dirigente scolastica: non basta la punizione, serve un percorso di sostegno

La scuola Fossati di Sondrio

La scuola Fossati di Sondrio

Sondrio, 5 ottobre 2015 - «In sette anni non era mai accaduto un episodio simile». Parolacce e bestemmie. Un compito in classe insufficiente scagliato da uno studente contro un professore. Pochi secondi di follia ripresi da un telefono cellulare e pubblicati su Facebook prima che il video venisse rimosso dal web. La dirigente scolastica dell’istituto professionale Fossati si dice «amareggiata».

Il provveditore agli studi «aspetta di conoscere la ricostruzione dei fatti, ma se tutto venisse confermato il regolamento prevede sanzioni». Oggi, alla ripresa delle lezioni, il consiglio di classe straordinario sarà chiamato ad approfondire quanto accaduto sabato mattina in una seconda superiore del corso di Manutenzione e assistenza tecnica e a valutare i provvedimenti. «Il fatto è grave», ammette Giovanna Sciaresa, al suo settimo anno alla guida del professionale Fossati. «Una scuola - tiene a precisare per evitare pregiudizi - sempre attenta ai ragazzi, capace di combattere con progetti mirati la dispersione scolastica e di accogliere anche chi viene da altre realtà». La sua domenica è iniziata «con un colloquio con la mia collaboratrice che sabato aveva avuto occasione di parlare direttamente con l’insegnante». «Oggi - anticipa il dirigente scolastico del Fossati - incontrerò personalmente il professore che, tuttavia, è già stato rassicurato».

Il docente - che ha assistito a parolacce e bestemmie senza accennare alcuna reazione - è un ingegnere laureato al Politecnico di Milano da poco diventato insegnante di ruolo. La sua “colpa” è stata valutare con una grave insufficienza una prova scritta di tecnologia e tecniche di rappresentazione grafica, materia che viene insegnata al biennio. «Difficile capire cosa sia successo - commenta la preside Sciaresa -. Forse lo studente immaginava un voto positivo e ha perso l’autocontrollo perché pensava di meritare di più. Non possiamo accettare un comportamento simile, aggravato dalla ripresa con un telefono cellulare e dalla pubblicazione sui social network. Dobbiamo capire chi sia stato a filmare e a diffondere il video che, fortunatamente, dopo qualche ora è stato rimosso. La scuola sarebbe intervenuta a prescindere dalla ripresa con una sanzione e un percorso di accompagnamento nei confronti di questo ragazzo. Chi ha utilizzato il telefono cellulare ha violato il regolamento interno alla scuola che vieta il funzionamento di dispositivi multimediali durante le lezioni. A questo si aggiunge anche la pubblicazione online, un fatto grave. Chi è stato? Chi l’ha rimosso? Nelle immagini ci sono minori». Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Sondrio intende occuparsi in prima persona dell’episodio. «La scuola è un ambiente che richiede rispetto delle regole», dichiara Nicola Montrone. «Garantiremo alle parti il diritto di difesa: qualora i fatti fossero confermati adotteremo sanzioni rigide. Non mancherò di incontrare il professore per esprimere il mio personale incoraggiamento