Raffica di furti, i carabinieri sgominano banda di ladri moldavi

Tre sono già stati arrestati, gli altri sono latitanti e si attendono le operazioni di estradizione. Oltre 40 colpi in tutto il Nord Italia, 24 dei quali in Valtellina

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Sondrio, 11 novembre 2016 - I carabinieri del Comando provinciale di Sondrio hanno messo a segno un'importante operazione e sgominato una banda di ladri moldavi, sei in tutto, che dall'aprile del 2015 al dicembre del 2016 avevano messo a segno oltre 40 colpi in tutto il Nord Italia, 24 dei quali in Valtellina.

Un'indagine complessa e articolata, durata quasi un anno, che ha permesso si ottenere sei ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei moldavi, tutti irregolari in Italia e nullafacenti, di età compresa tra i 26 e i 35 anni. Tre di loro sono finiti in carcere (uno, dopo qualche mese, ha ottenuto gli arresti domiciliari, ndr.) mentre gli altri tre sono fuggiti in Moldavia per evitare l'arresto e sono ancora latitanti, ma gli investigatori li hanno individuati e, completate le procedure di estradizione, verranno portati in carcere probabilmente a Milano

La banda prendeva di mira soprattutto alberghi ed esercizi commerciali. Rubavano di tutto, dai contanti a tabacco, profumi e abbigliamento, ma anche gasolio e auto, vetture che poi utilizzavano per le razzie, il tutto per un bottino del valore stimato di circa un milione di euro. Avevano sempre con sè, infatti, un'auto rubata e una "pulita" (da qui il nome dell'operazione, "Sotto scorta", ad indicare proprio la scorta effettuata dalla macchina non rubata che faceva sempre a "apripista") e proprio dall'individuazione delle vetture tramite le telecamere di videosorveglianza poste sulla statale 38 è partita l'indagine, davvero molto complessa.

Oltre 300mila, infatti, i filmati visionati dai carabinieri del Nucleo investigativo, un milione le telefonate intercettate e non solo. Al lavoro anche i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Sondrio, i colleghi di altri comandi e anche quelli del Ris di Parma (ad incastrare uno dei ladri il Dna trovato nei mozziconi di sigaretta abbandonati durante un appostamento prima dei furti).