ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Modà e Pooh insieme: sold out a San Siro

Oggi e domani due giorni di concerti. Una consacrazione per la band che tornerà a novembre

La band di Kekko Silvestre al completo

La band di Kekko Silvestre al completo

Milano, 18 giugno 2016 - La forza della normalità. I Modà non sono mai stati un fenomeno da prendere sottogamba, ma da quando hanno cominciato a riempire palasport e stadi alla pronta presa della loro immagine rassicurante s’è aggiunta quella commerciale di un repertorio che li ha portati a vendere oltre un milione e mezzo di copie in cinque anni e che oggi e domani il 18 e 19 li vede a San Siro. È la loro seconda volta al “Meazza”, quella più difficile, quella della consacrazione. Esaurito già da mesi il primo show, per la replica di domenica il gruppo milanese ha incassato il sì dei Pooh, disposti a condividere un pugno di brani mettendo così a confronto sullo stesso palco due generazioni del pop nostrano. Entrambi gli show saranno aperti dai Dear Jack e da Chiara Grispo. A novembre il ritorno nei Palasport.

San Siro, due anni dopo.

«Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati. Nel 2014 abbiamo festeggiato la nostra musica con un grande evento al ‘Meazza’, ora siamo pronti per ripartire. Quando ci hanno proposto due date eravamo molto preoccupati, ma siamo riusciti a doppiare e questo è anche merito della nostra squadra. Il successo di una band, infatti, non nasce mai solo dalla bellezza delle canzoni, ma da un lavoro di un team importante e dalla fiducia delle persone che lo circondano».

Con che animo affrontate questa nuova esperienza?

«Non siamo degli sperimentatori, piuttosto ci sentiamo dei conservatori. Proprio questo legame con le radici ci ha permesso di vendere tanto. I Modà, infatti, sono una band che ha fatto la sua strada a piccoli passi, ma sempre in avanti. E ‘Passione maledetta’ ha un suono più ‘live’ che si distacca dagli altri realizzati finora rendendolo adattissimo ad essere eseguito negli stadi».

Perché i Pooh?

«L’idea d’invitarli è nata qualche mese fa nei camerini dello speciale di RaiUno ‘Amici per sempre’. Anche se il primo contatto fra noi risale ai tempi in cui la gente ci additava come i Pooh degli anni Duemila perché, come loro, siamo nazionalpopolari, non proprio giovanissimi, per qualcuno addirittura un po’ datati. Il paragone voleva suonare forse come un sfottò, ma per noi ha sempre rappresentato invece un gran complimento. Il nostro ufficio stampa, che è la figlia di Roby Facchinetti, deve averlo detto a papà ed è così che è iniziato tutto».

Guai, però, a parlare di passaggio del testimone.

«Anche solo per avvicinarci ai Pooh, ci vuol ben altro».

Cosa eseguirete assieme?

«I Pooh arriveranno a San Siro direttamente da Messina e non avranno tempo di provare con gli strumenti: quindi si limiteranno a cantare e noi gli faremo da band. Sicuramente canteremo ‘Tanta voglia di lei’ perché l’abbiamo già fatta insieme in tv. Il resto sarà una sorpresa… anche per loro».

Che rapporto avete con la liturgia concerto?

«Più o meno la stessa che hanno i fans. E questo perché, se per loro la cosa più importante siamo noi sul palco, per noi sono loro che stanno lì davanti; non a caso quando vado a vedere alcuni miei grandi idoli come gli U2 o Vasco, provo la stessa ansia di quando sono io ad andare in scena».

Riprenderete le due serate milanesi?

«Certo, poi vedremo se trasformare le immagini in un dvd o altro».

Oggi e domani a San Siro ore 21