Ragazzina fugge con l'amichetta: i genitori si trasformano in aguzzini

Sant’Angelo, condannate tre persone per aver aggredito e minacciato la mamma e il fratello della minorenne con cui la loro figlia era fuggita

Un'aggressione

Un'aggressione

Sant'Angelo Lomellina (Pavia), 6 febbraio 2016 - Presa per la gola, riempita di pugni tanto da dover andare al pronto soccorso. E le minacce: "Tu a Sant’Angelo hai finito di vivere, non ti permettere di andare dai carabinieri, che ti sistemiamo". Ma la vittima ha coraggiosamente denunciato e gli aguzzini sono finiti a processo. Per le intimidazioni, le lesioni e anche per violazione di domicilio, due uomini e una donna sono stati condannati a dieci mesi di reclusione ciascuno. La sentenza del tribunale di Pavia riguarda il 41enne Cristian M., il 51enne Massimo C. e sua moglie Grazia D.M., 47 anni, tutti residenti a Sant’Angelo Lomellina. Vittima del violento episodio che ha portato i tre alla sbarra, M.G., una casalinga del paese.

I fatti risalgono al settembre 2011, l’antenato a luglio dello stesso anno. La figlia della donna era amica della figlia di due imputati, quest’ultima un giorno d’estate ha avvisato la coetanea informandola che sarebbe fuggita per presunti maltrattamenti in famiglia. L’amica per darle supporto l’ha seguita, scappando con lei. Preoccupata, M.G. ha contattato i carabinieri di Robbio per trovare la figlia e l’amica, l’intervento dei militari ha avuto esito positivo e le ragazze sono state trovate e accompagnate alle loro case. Ma da quel momento, per M.G. sono iniziati i problemi con la famiglia dell’amica di sua figlia. Il figlio maschio degli imputati ha scritto frasi offensive contro la donna sui social network. E dalle ingiurie è poi passato all’aggressione fisica, percuotendo davanti a casa il figlio di M.G., la quale a sua volta ha subito violenze la sera del 2 settembre.

Erano da poco passate le 19 e la donna, mezza svestita perché stava per fare la doccia, ha sentito suonare al citofono. Si trattava dei tre imputati, che senza che la padrona di casa acconsentisse, hanno fatto irruzione nell’abitazione. Secondo la denuncia sporta dalla vittima, Grazia D.M. ha preso per il collo la donna, sbattendola sul letto e dandole pugni e sberle in volto, mentre i due uomini bloccavano la figlia in salotto. Poi, le hanno intimato di non rivolgersi alle forze dell’ordine o le avrebbero fatto del male, l’hanno anche apostrofata con epiteti offensivi. Ferita, M.G. è corsa in ospedale, aveva contusioni e un occhio nero, giudicato guaribile in otto giorni. Spaventata per l’aggressione subita, temendo per i figli, la casalinga si è affidata ai carabinieri, sporgendo denuncia per quanto le era accaduto. Ora la sentenza del giudice di Pavia nei confronti dei tre aggressori, la condanna ammonta in tutto a 30 mesi di reclusione.