Messaggi hot e chiamate mute: pastore condannato a due mesi per stalking

Decine di messaggi spinti ed espliciti, poi telefonate nella notte. Vittima una 27enne

Il tribunale di Pavia

Il tribunale di Pavia

Pavia, 12 febbraio 2016 - "Anche lei mi parlava, una sera l’ho anche aiutata a far ripartire l’auto, perché me l’aveva chiesto". Giancarlo M., pastore 45enne residente a Santa Cristina e Bissone, è stato condannato a due mesi di reclusione per stalking, in continuazione alla pena di un anno già sentenziata nei confronti dell’imputato nel 2014, per lo stesso reato.

L'uomo era stato denunciato da un’estetista di 27 anni che lavorava vicino a casa sua. L’uomo invaghito della giovane aveva cercato di approcciarla, poi le aveva mandato numerosi messaggi molto volgari, chiedendole prestazioni sessuali. Ai messaggi si erano aggiunte le telefonate mute, situazione che provocava forte stress nella giovane donna, che nel mentre era rimasta incinta, fattore che era stato considerato un’aggravante alle accuse.

Il pastore, finito a processo una prima volta, era stato condannato e posto agli arresti domiciliari. Ma poi, aveva ricominciato a scrivere alla ragazza e a telefonarle nel cuore della notte, senza dire nulla quando lei rispondeva. In tutto, sono trenta i messaggi inviati al cellulare della giovane, alcuni dei quali molto spinti, in cui lui chiedeva esplicitamente di avere rapporti intimi. Intimorita, temendo che fossero ricominciati gli episodi persecutori, la ragazza ha quindi nuovamente denunciato l’uomo, che ieri è comparso davanti al giudice del tribunale di Pavia per essere processato una seconda volta. La condanna corrisponde all’aumento di pena in continuazione con quella precedentemente comminata. Anche il pubblico ministero aveva chiesto l’aumento della pena di due mesi. L’uomo è stato invece sollevato dall’accusa di non avere collaborato alle indagini, perché il suo particolare lavoro lo teneva lontano da casa e dal paese molto spesso.