Mezzana Bigli sfida la Cina nella produzione di erbicidi

La società Oxon realizzerà nel Pavese un impianto di produzione di clomazone. Investimenti da 14 milioni di euro di STEFANO ZANETTE

Eugenio Pallucca

Eugenio Pallucca

Mezzana Bigli (Pavia), 9 marzo 2016 - Parte da Mezzana Bigli la sfida italiana, ma anche europea, alla concorrenza asiatica nella produzione di un erbicida. Il prodotto in questione si chiama clomazone ed è appunto un erbicida che finora veniva prodotto quasi esclusivamente in Cina, con processi onerosi e un elevato impatto ambientale. Ora però la società Oxon, del gruppo Sipcam-Oxon con sede a Pero, sta realizzando nel suo sito industriale a Mezzana Bigli il primo impianto italiano ed europeo per la produzione appunto del clomazone. Un impianto di ultima generazione, denominato K960, che avrà una capacità produttiva annua di 800 tonnellate e sarà avviato nel corso dell’anno, che è anche l’anno del 70esimo anniversario di attività del gruppo.

Il nuovo processo industriale è stato sviluppato dal 2010, con un investimento complessivo di ben 14 milioni di euro. "In due anni – spiega Eugenio Pallucca, direttore tecnico della società – è stato scoperto e sviluppato su scala kilo-lab un nuovo processo chimico per la sintesi del principio attivo, unico, innovativo e competitivo. Nei successivi tre anni il processo è stato ottimizzato su scala pilota con un lavoro di team che ha coinvolto ricercatori e ingegneri di processo e ha portato al miglioramento di efficienza, minimizzazione dei sottoprodotti, riduzione dei costi, individuazione di materiali e apparecchiature più idonee per la realizzazione dell’impianto industriale e all’approfondimento degli aspetti di sicurezza, con l’individuazione di soluzioni tecniche e definizione delle misure preventive".

L’erbicida che verrà prodotto a Mezzana Bigli può essere usato su un ampio numero di colture, in particolare su canna da zucchero, soia, riso, colza, mais, patata, cotone, tabacco, ortaggi, piselli e fagioli. Oltre ad essere più efficace di altri, avrebbe un contenuto impatto ambientale per le dosi applicative richieste. "Il clomazone – spiega ancora Pallucca – viene assorbito da radici e germogli e viene traslocato verso l’alto nella pianta dove inibisce la biosintesi dei pigmenti fotosintetici in specie sensibili. Svolge attività erbicida di pre-emergenza, con un meccanismo di azione non comune ai tradizionali erbicidi".

La sfida del nuovo impianto alla concorrenza asiatica è fondata sulla tutela dell’ambiente. "Non sono note – dice Giovanni Affaba, amministratore delegato Sipcam-Oxon – produzioni di clomazone sul territorio italiano ed europeo; per la quasi totalità la produzione viene realizzata in Cina con processi onerosi a basso rendimento che forniscono un prodoto di scarsa qualità e hanno un elevato impatto ambientale".