Uccide il figlio a colpi di pistola: i debiti, le spese e i continui litigi in famiglia

San Damiano, l’omicidio all’interno dell’azienda agricola ‘Al Colle’ di PIERANGELA RAVIZZA

La vittima

La vittima

San Damiano al Colle, 5 marzo 2016 - Un litigio finito male, uno dei tanti che, da tempo, si susseguivano fra padre e figlio per via del carattere e del comportamento di quest’ultimo. Un litigio che, l’altra sera fra le 21 e le 22, ha squarciato la quiete della piccola frazione di Boffalora del comune di San Damiano al Colle e dell’azienda agricola ‘Al colle’, concludendosi nel più tragico dei modi: Giuliano Brega, 76 anni, agricoltore, esasperato perché, pare, scaraventato a terra per due volte, estrae una pistola Smith and Wesson calibro 38 special e spara al figlio, Stefano, 45 anni. Solo due colpi, ma letali perché indirizzati alla testa e al cuore. Il dramma si consuma in un locale dell’azienda agricola adibito ad ufficio. Stefano Brega, sposato e separato da una quindicina di anni, stando alla ricostruzione del drammatico episodio da parte dei carabinieri della Compagnia di Stradella, era rientrato a casa poco dopo le 21 a bordo della sua moto quad. Pare fosse già un po’ alterato e quando dopo una discussione aveva manifestato l’intenzione di uscire di nuovo, il padre avrebbe cercato di dissuaderlo seguendolo fino in ufficio. Un tentativo non riuscito. Non ci sono testimonianze di quei terribili minuti, ma l’anziano agricoltore, dopo aver esploso i due colpi di pistola, è rientrato a casa e si è accasciato sul divano. La moglie ha intuito il dramma e, sconvolta, ha chiamato il servizio di medicina d’urgenza 118. L’allarme è poi rimbalzato subito anche ai carabinieri.

Per Stefano Brega non c’era più nulla da fare. Il suo corpo è stato trasferito all’istituto di medicina legale dell’Università di Pavia per l’autopsia. Il padre Giuliano, invece, è stato arrestato dai carabinieri che, per tutta la notte, hanno effettuato riscontri ed accertamenti, interrogando anche la moglie e mamma di Stefano nonché i fratelli Mauro e Paolo. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Pavia, Giovanni Benelli. La pistola appartiene a uno dei due fratelli ragion per cui, come impone la procedura in casi del genere, non è da escludere che anche loro vengano sottoposti ad un esame stub per verificare chi ha sparato anche se ci sarebbe già agli atti la piena confessione del padre. All’origine dei litigi ci sarebbero i soldi che il figlio sperperava: chiedeva e spendeva in continuazione arrivando, si dice, ad accumulare anche una forte pendenza nel pagamento degli alimenti dovuti alla ex moglie e alla figlia minorenne. Nel suo passato, quando aveva poco più di 18 anni, anche un arresto per una vicenda di droga e più recentemente la sospensione della patente di guida. Alcuni, però, lo descrivono anche come una persona socievole e a cui non dispiaceva intrattenersi con gli amici al bar del centro sportivo del Cardazzo di Bosnasco. «Una triste vicenda che colpisce l’intera nostra comunità», è il commento del sindaco di San Damiano al Colle, Cesarino Vercesi.