Ha ucciso il figlio, "sta male e non può stare in carcere"

San Damiano, per Giuliano Brega pronta la richiesta di una misura alternativa di PIERANGELA RAVIZZA

L’azienda agricola dove si è consumato l'omicidio

L’azienda agricola dove si è consumato l'omicidio

San Damiano al Colle (Pavia), 6 marzo 2016 - E' il momento soprattutto della pietà e della naturale riservatezza che contraddistingue la gente di campagna in Oltrepo Pavese, dopo la tragedia di San Damiano al Colle dove un padre, 76 anni, ha ucciso con due colpi di pistola, il figlio di 45 anni. Un fatto eclatante di cui si parla solo con chi si conosce, ma non ci lascia andare con giornalisti o estranei. Al massimo, si sente raccontare: "Brava gente, laboriosa, che non meritava quello che è successo". Nessuno si sbilancia circa i rapporti sempre più tesi e burrascosi che avevano minato la serenità familiare fino al dramma dell’altra sera.

Giuliano Brega è in carcere a Pavia. Lunedì il suo legale, Vittorio Mangiarotti con studio a Broni, presenterà istanza di scarcerazione e in subordine la richiesta di arresti domiciliari. La motivazione potrebbe essere doppia: l’età dell’uomo e le sue condizioni di salute. Fra l’altro si è appreso che, poco dopo l’omicidio, l’uomo che è cardiopatico da tempo, avrebbe avuto un malore e prima di essere accompagnato nella caserma dei carabinieri di Stradella, era stato trasportato, per precauzione, al pronto soccorso del vicino ospedale di Castelsangiovanni. Insomma le sue condizioni potrebbero non essere del tutto compatibili con quelle del carcere. Ma è ancora da capire quale sarà la precisa imputazione nei confronti dell’anziano agricoltore che, per sparare, ha usato una pistola a tamburo calibro 38 special e di proprietà di un altro figlio, Paolo appassionato cacciatore come il padre. In caso il giudice ravvisasse la premeditazione, la concessione degli arresti domiciliari sarebbe un’ipotesi più difficile, ma se, invece come probabile, si trattasse di omicidio preterintenzionale, commesso cioè senza una precisa volontà di uccidere, l’anziano agricoltore in attesa del processo potrebbe anche uscire dal carcere.

Altro accertamento in corso da parte dei carabinieri della Compagnia di Stradella e della stazione di Montù Beccaria, competente per territorio, riguarda il fatto che la pistola era ancora in casa alla frazione Boffalora di San Damiano al Colle, ma di proprietà di un figlio che, nel frattempo, aveva trasferito la residenza altrove. Una prassi consentita, ma che deve essere segnalata all’autorità di polizia giudiziaria in questo caso i carabinieri. Oggi, invece, a mezzogiorno, all’istituto di medicina legale dell’Università di Pavia sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Stefano Brega, 45 anni. A seguire, la traslazione della salma a San Damiano dove, mercoledì alle 16, si terranno i funerali, preceduti, martedì sera, dalla celebrazione del rosario. Un altro momento straziante per la famiglia la cui tranquilla esistenza è stata a lungo condizionata dall’irascibilità di un figlio descritto come persona anche socievole e di compagnia ma che, quando beveva troppo, perdeva le ‘staffe’ con estrema facilità e diventava anche violento. Quello che, forse, è accaduto, in una spirale senza ritorno, anche nella serata di giovedì scorso.