Pavia, foto alle studentesse fuori da scuola: poliziotto accusato di molestie

Il legale del funzionario di polizia: "Non gli viene contestato l'adescamento di minorenni"

Le volanti della polizia

Le volanti della polizia

Pavia, 27 maggio 2017 - "Non gli viene contestato l'adescamento di minorenni ma l'ipotesi di reato è solo quella di molestie". L'avvocato Claudia Sclavi, legale del funzionario di polizia indagato per aver fotografato studentesse all'uscita da scuola, precisa le contestazioni mosse al momento al suo assistito. Contrariamente dunque a quanto trapelato, in questa fase dell'inchiesta in cui viene mantenuto il più stretto riserbo per le indagini ancora in corso, tutto ancora coperto da segreto istruttorio, la contestazione è di gravità inferiore rispetto a quella in precedenza riportata. L'articolo 660 del codice penale punisce infatti "chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo". "Non si tratta di un reato di natura sessuale - precisa ancora l'avvocato Sclavi - e comporta un'eventuale pena fino a 6 mesi o solo un'ammenda economica". 

La vicenda è emersa, con contorni ancora poco definiti, a seguito del decreto di perquisizione eseguito nei confronti dell'indagato. "In realtà anche nella perquisizione eseguita lo scorso 17 maggio - riferisce l'avvocato Sclavi - hanno acquisito il telefono cellulare e il computer, quest'ultimo peraltro subito restituito non appena è stata verificata la completa assenza di materiale attinente con l'inchiesta". Non ci sarebbe dunque materiale al vaglio degli inquirenti, non essendo stato trovato nulla sul pc. "Il mio assistito è sereno - conclude l'avvocato Sclavi - confida nell'operato della magistratura ed è fiducioso che la vicenda sarà chiarita con il prosieguo delle indagini".