A Sant'Angelo Lomellina il mio primo asilo in Italia videosorvegliato

Il primo asilo italiano in cui siano state installate le telecamere si trova in un piccolo centro di 885 abitanti

Il sindaco di Sant'Angelo Matteo Grossi

Il sindaco di Sant'Angelo Matteo Grossi

Sant'Angelo Lomellina (Pavia), 26 settembre 2017 - Il primo asilo italiano in cui siano state installate le telecamere si trova in un piccolo centro di 885 abitanti. Sant’Angelo ha installato un sistema a circuito chiuso entrato in funzione ieri e a pagare le spese dell’impianto, che ammontano a 2.450 euro sono stati il sindaco, gli assessori e i consiglieri con le indennità per il loro mandato e i gettoni di presenza. «Il testo della legge che era stato approvato dalla Camera con 279 voti a favore, 22 contrari e 69 astenuti – spiega il primo cittadino Matteo Grossi – è fermo nelle stanze del Senato. Di fronte alla lentezza della burocrazia abbiamo pensato di non fermarci e, dopo aver sentito il parere di alcuni avvocati e raccolto le firme dei genitori tramite un’autorizzazione, abbiamo disposto l’installazione degli apparecchi». A Sant’Angelo non c’era una necessità impellente, perché non si sono verificati episodi portati all’attenzione dell’autorità giudiziaria.

Le insegnanti sono molto brave e i genitori non hanno alcun conflitto con loro. «Prevenire è sempre meglio – aggiunge il sindaco –. I bambini giocano, litigano, si spingono e cadono. Purtroppo, però, come accaduto in diverse parti d’Italia, a volte un livido causato da un capriccio tra bambini può far nascere situazioni irreparabili. Noi vogliamo tutelare chi svolge una professione delicata come quella di educare i nostri figli. Le immagini, che verranno automaticamente memorizzate in un hard disk, potranno essere visualizzate solo dal pubblico ministero e forze di polizia a seguito di denuncia». Le telecamere, che sono state installate la scorsa settimana, da ieri sono operative, ma nella vita dei 15 piccoli che frequentano l’asilo e che a breve dovrebbero diventare 17, non è cambiato nulla. «Le telecamere sono a garanzia di possibili fraintendimenti e incidenti di percorso – prosegue Grossi – per questo motivo le maestre e le famiglie hanno appoggiato questa mia decisione». Ma c’era il nodo dei fondi. «Il bilancio non permetteva l’installazione di videocamere all’asilo – sottolinea il sindaco –. Di comune accordo con consiglieri e assessori, ci siamo fatti carico della spesa necessaria». Facendo politica per passione e non avendo rinunciato al proprio lavoro, infatti, i 400 euro previsti per le indennità degli amministratori vanno su un conto corrente appositamente aperto.

«Ci paghiamo le tasse – ribadisce Matteo Grossi – ma possiamo usare i fondi come vogliamo e così abbiamo una liquidità che ci consente di fare alcuni interventi come pagare le luminarie a Natale, installare dei posacenere e sistemare un boschetto». Il programma del sindaco poi puntava molto sulla sicurezza e in paese sono state installate 13 telecamere agli ingressi a copertura di una buona parte del territorio. Ora la videosorveglianza entra anche nell’asilo che era destinato alla chiusura e invece è diventato in Italia ad avere le telecamere.