MANUELA MARZIANI
Cronaca

Vivono per strada 40 persone e i bambini cercano di aiutarli

Pavia, dopo un appello hanno portato numerosi sacchi a pelo

Uno dei senza tetto che gira per Pavia e va a dormire dove riparo e un posto caldo (Torres)

Uno dei senza tetto che gira per Pavia e va a dormire dove riparo e un posto caldo (Torres)

Pavia, 6 gennaio 2016 - Tutto quello che possiedono chiuso in alcuni sacchetti di plastica e un paio di cartoni che la sera diventano il ‘letto’. Una quarantina di persone vivono così, per la strada. «La metà dei circa 50 ospiti che abbiamo a cena – conferma don Franco Tassone, parroco di San Salvatore e che si occupa della mensa di San Mauro – dorme sui treni o all’Arsenale. Non a caso il treno che diretto ad Alessandria resta caldo tutta la notte». Recentemente durante una messa il parroco ha parlato del problema e i bambini delle scuole elementari hanno risposto arrivando in oratorio con dei sacchi a pelo. Un aiuto per evitare che queste persone passino le notti più fredde al gelo. «Finora le temperature non sono state molto rigide – aggiunge don Franco –, ma quello dei senzatetto è un problema serio. Sono sempre più giovani coloro che vivono per strada». Una condizione che per qualcuno è temporanea, mentre altri non riescono ad uscire da quella spirale. «Monsignor Giovanni Giudici ha voluto aprire un nuovo dormitorio alla Caritas – prosegue don Tassone – e i posti letto continuano ad aumentare».

Un pasto, qualcosa di caldo offerto dalla ronda della carità sono ‘regali’ importanti per chi non ha una casa. Ma lo è pure prendersi cura della propria persona come fanno gli utenti di In&out. In un anno in via Lomonaco sono state offerte 5400 colazioni, 1080 lavaggi di vestiti e 2040 docce. E, quando ci si è lavati è piacevole poter indossare abiti puliti. A quello pensa la Comunità di Sant’Egidio che a San Michele ha allestito con le donazioni dei cittadini un grande ‘armadio’ di tre stanze per uomini, donne e bambini. Aperto da circa un anno, ha oltre 100 iscritti. Tra loro ci sono rifugiati arrivati alcuni anni fa, ma anche molte persone italiane e straniere che hanno perso lavoro e poi anche la casa, oltre a chi ha problemi psichici. «Distribuiamo un cambio completo ogni due settimane – dice Giorgio Musso della Comunità di Sant’Egidio – e la maggior parte delle persone che vengono da noi sono donne. Molte anche mamme che cercano capi d’abbigliamento per i loro bambini. Abbiamo una notevole richiesta di vestiti per i più piccoli, come anche di scarpe che si deteriorano rapidamente e di giacche pesanti, utili per affrontare i rigori dell’inverno.