Vimercate, l’invasione dei conigli: "Consigliateci che fare"

Né l’eutanasia post-cattura suggerita dalle guardie ecologiche, scartata perché inutile vista la capacità di proliferazione dei soggetti, né l’impacciato silenzio di Palazzo Lombardia sul problema, hanno portato risultati

Conigli (Radaelli)

Conigli (Radaelli)

Vimercate, 30 luglio 2016 - Uomini contro animali a Vimercate. Invaso dai conigli, il Comune non sa più che pesci pigliare e chiede una mano a cittadini: «Se avete proposte incruente, fatevi avanti». Sembra di ritrovarsi fra gli orsi e la Sicilia raccontata da Dino Buzzati nel suo immaginifico romanzo per ragazzi, chiuso con Re Leonzio che invita le bestie corrotte dalla ricchezza a ritornarsene sulle montagne, dopo aver sconfitto il Granduca a palle di neve. Palazzo Trotti invece non ha più frecce all’arco per allontanare centinaia di Oryctolagus cuniculus che hanno colonizzato via Bice Cremagnani, l’ex cava, i giardini dei condomini. Un’infestazione, vissuta all’inizio, due anni fa, come qualcosa di tenero. Capitava infatti che distratti clienti di una delle banche o dei negozi che affacciano sulla strada che collega il centro a Oreno, si imbattessero nei simpatici animaletti. Un diversivo che strappava un buffetto, un selfie con il cellulare e via, a sbrigare le proprie commissioni. Poi il numero è cresciuto, al punto che sui siti dei moto-club si segnala il pericolo: conigli a bordo strada e ora la marea di orecchie lunghe e code a pon pon minaccia i confini della vicina Concorezzo.

Per limitare il fenomeno, a Palazzo le hanno provate tutte, in collaborazione con la Polizia provinciale e la Regione. Ma né l’eutanasia post-cattura suggerita dalle guardie ecologiche, scartata perché inutile vista la capacità di proliferazione dei soggetti, né l’impacciato silenzio di Palazzo Lombardia sul problema, hanno portato risultati. L’amministrazione ha coinvolto anche associazioni animaliste - Aae, Ambiente Acqua Onlus, Enpa, La Collina dei conigli, il Parco Adda Nord, l’Oasi di Sant’Alessio – sperando in un ricovero di massa, ma niente da fare: sono talmente tanti, i conigli di Vimercate, che avrebbero alterato l’ecosistema delle oasi. Le uniche soluzioni partorite sono per i problemi pratici di convivenza: cartelli triangolari di pericolo «attenzione attraversamento conigli» e pulizia delle cacche che «non sono poi così tante, meno di quelle dei cani», la frecciata del Comune che ci mette lo zampino approfittando per rimbrottare i padroni incivili. Unica nota positiva: i dolcissimi esemplari non sono pericolosi. Lo confermano i veterinari dell’Asl. «Niente rischio zoonosi», malattie che passano dall’animale all’uomo.