Rifugiati, Monza rompe gli indugi. "Spazio nella casa del sagrestano"

San Biagio, il parroco: raccolto l’invito di Papa e arcivescovo

Profughi a Monza

Profughi a Monza

Monza, 22 settembre 2015 - La casa del sagrestano accoglie i profughi. È il modo della parrocchia di San Biagio di Monza di rispondere all’emergenza profughi dall’Africa e dal Medio Oriente.

A parte la parrocchia di Santo Stefano a Cesano Maderno, a Monza San Biagio è stata la prima a rendersi disponibile, grazie a un appartamento lasciato vuoto dal sacrestano qualche anno fa.

"Papa Francesco ha invitato ogni parrocchia ad accogliere una famiglia di profughi. Già in precedenza l’appello dell’arcivescovo - racconta il parroco Don Marco Oneta - mi aveva convinto a fissare, in proposito, un Consiglio pastorale straordinario e allargato ai membri della Commissione Carità. Infatti si è riunito il 10 settembre. Dopo aver ascoltato la relazione del rappresentante della Caritas Ambrosiana, ha espresso piena sintonia con la mia indicazione di rendere disponibile a un piccolo gruppo di profughi l’appartamento che fino a 3 anni fa era destinato al sacrestano. C’è anche l’ipotesi futuribile di metterne a disposizione un altro in via Boito. Chi e quando verrà - conclude il parroco - non lo sappiamo, ma sappiamo che questa è la scelta giusta, secondo il Vangelo e secondo l’indicazione dei nostri pastori".

In realtà arrivano richieste anche due o tre volte alla settimana, come spiega Roberto D’Alessio, presidente del Consorzio Comunità Brianza.

Il flusso in Brianza si è allentato in questo periodo grazie agli arrivi via terra invece che via mare. Il Consorzio fa parte del Raggruppamento temporaneo di Impresa (Rti) Bonavena ("Accoglienza" in Esperanto) con 23 associazioni e cooperative, insieme al Consorzio sociale Cs&L di Vimercate. La rete così formata gestisce 637 degli 850 profughi ospiti in Brianza, in sinergia diretta con la Prefettura. Ne sono passati circa 2 mila in un anno e mezzo.

A San Biagio verranno ospitate circa 5 - 6 persone nell’appartamento adiacente alla chiesa, proprio di fronte a quello del parroco.

"Non esistono decisioni importanti che non comportino anche fatiche e difficoltà - dice il parroco - ma sono convinto che questa accoglienza sarà un’opportunità nuova per tutta la comunità, per crescere nella comunione e nella carità". Per preparare l’accoglienza don Marco invita a tutti ad informarsi in modo adeguato sul fenomeno migratorio.

Monza e Brianza prende in carico l’8 per cento dei profughi che arrivano in Lombardia, (secondo il criterio della densità abitativa) circa 5.860, cioè il 9 per cento del totale nazionale.

Il centro di smistamento è a Bresso. da qui i richiedenti asilo vengono indirizzati nelle strutture provinciali. Complessivamente in provoncia di Monza sono 51, distribuite su 23 Comuni.

"Le persone ospitate - spiega D’Alessio - sono in gran parte uomini di età compresa tra i 25 e i 35 anni. Arrivano prevalemtemente da Nigeria (22%), Mali (16%) e Pakistan (11%). Una piccola minoranza proviene da Aghanistan e Guinea e solo l’1% dalla Siria".