Monza, musica troppo alta? Il padrone ti può sfrattare

Sentenza rivoluzionaria dà ragione al proprietario di un immobile

Il Tribunale di Monza

Il Tribunale di Monza

Monza, 2 novembre 2016 - Se l'inquilino a cui abbiamo dato in affitto l’appartamento dà fastidio e viola il regolamento condominiale, è possibile risolvere il contratto e sfrattarlo. È quanto indica una recente sentenza del Tribunale civile di Monza, che ha dato ragione al proprietario di un immobile monzese, condannando l’affittuario a liberare l’abitazione entro 10 giorni e a pagare le spese sostenute dal locatore per la causa davanti ai giudici. La questione è sempre stata molto discussa nell’ambito della materia della locazione di immobili. Molti padroni di casa spesso si chiedono, in caso di lamentele degli altri proprietari o inquilini, seccati dai rumori, dal parcheggio selvaggio e dalle sporcizie e che si rivolgono all’amministratore del condominio per vedere cessate le intemperanze, se il locatore molesto può essere sfrattato oppure deve essere il locatore in prima persona a rispondere del comportamento della persona o della famiglia che è entrata in affitto nella sua proprietà dopo la firma di un regolare contratto di locazione che non è ancora in scadenza.

A fare luce con una nuova giurisprudenza (che senz’altro verrà utilizzata in futuro per i casi di rapporti avvelenati tra vicini di casa) è arrivata una sentenza del settembre scorso (pubblicata in questi giorni) del Tribunale monzese. A trascinare l’inquilino davanti al giudice è stato il padrone di un appartamento al quarto piano di un condominio a Monza dato in affitto a un uomo con un regolare contratto che valeva dal 2015 al 2019. Il locatario chiedeva la risoluzione anticipata del contratto di locazione a causa del ripetuto mancato rispetto del regolamento condominiale da parte dell’inquilino, colpevole di disturbare la quiete e il riposo degli altri abitanti con la musica a volume troppo alto. Una situazione che aveva provocato diverse comunicazioni all’inquilino da parte dell’amministratore del condominio, che aveva anche presentato un esposto al Commissariato di Polizia di Stato di Monza nel luglio scorso. Un’accusa non contestata dall’inquilino nella causa civile, che ha ritenuto però esagerati i fatti esposti nelle lettere di richiamo, nell’esposto e in Tribunale. Il giudice, sostenendo che nella firma del contratto di locazione l’inquilino ha dichiarato di accettare il regolamento di condominio (che tra l’altro vieta i rumori molesti in orari non consentiti dal regolamento e senza il consenso dei coinquilini), ha dichiarato la risoluzione del contratto, ordinando all’inquilino di andarsene e lasciare l'appartamento libero entro 10 giorni dalla sentenza e condannandolo anche a pagare le spese legali e di giudizio pari a oltre 2.000 euro.