LUCA ZORLONI
Economia

Obiettivo: far volare le pmi locali: Vueling corteggia Orio al Serio

Nel frattempo parte il piano di sviluppo per Malpensa: nuove rotte a Natale e per l'estate del 2016

L'aeroporto di Orio al Serio (De Pascale)

Milano, 4 dicembre 2015 - Un incontro con i vertici dell’aeroporto di Orio al Serio c’è già stato. La compagnia low cost spagnola Vueling sta sondando il terreno con la società di gestione, Sacbo, per capire se ci sono margini di sviluppo nello scalo orobico. «L’opportunità strategica di quell’area – spiega Alexander D’Orsogna, da pochi mesi al timone della direzione Italia – è di poter essere il punto di riferimento delle piccole e medie imprese della Lombardia est, fino a Verona e da Crema a Cremona». Anche Vueling, d’altronde, sta cambiando pelle come gli altri vettori low cost: non offre più voli rivolti solo ai vacanzieri, ma ha aperto al segmento business di piccolo cabotaggio. «Le pmi sono attente al prezzo e prenotano all’ultimo – osserva il manager –, rispecchiano la nostra proposta».

Alla luce della nuova strategia, Vueling guarda con attenzione al matrimonio tra Sacbo e Sea, la società che gestisce Linate e Malpensa, quest’ultimo scalo pista milanese della compagnia. Proprio l’aeroporto di Varese è al centro del piano di investimenti in Italia del vettore, della galassia Iberia-British Airways. Per Natale Vueling aggiunge tre rotte dirette da Malpensa, verso Parigi, Amsterdam e Barcellona, e quattro voli speciali, per Malaga, Alicante, Bilbao e Valencia. Per la prossima estate la compagnia confermerà il collegamento con la capitale olandese, a cui sommare Gran Canaria e il diretto per Alicante.

L’Italia, d’altronde, è il principale mercato di riferimento della compagnia dopo la Spagna. «Rappresenta il 25% della capacità prodotta», osserva D’Orsogna, tanto che l’obiettivo per il prossimo anno è di aumentarla del 15%. Dopo aver stabilito basi a Roma, Firenze, Catania e Palermo, Vueling sta valutando di mettere radici anche a Malpensa, sulla scia dei risultati della strategia business. Condizione necessaria, tuttavia, è rimanere nel terminal 1, «dove arriva il treno – puntualizza il dirigente italiano – perché assicura un vantaggio competitivo nel collegamento con il centro di Milano». La linea dettata dal quartier generale di Barcellona è snellire i tempi. «Abbiamo cento ingegneri che lavorano ai codici per implementare la nostra tecnologia – osserva David Garcia Blancas, direttore commerciale della compagnia –. Il nostro obiettivo è arrivare in qualche modo a eliminare il check-in».

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