Smartphone walking, un pericolo: distratti 6 pedoni su 10 a Milano

Camminare con gli occhi fissi sul telefonino per pubblicare l'ultimo status può essere molto pericoloso. Milano è la città dove il fenomeno è più diffuso secondo una ricerca

Smartphone

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Milano, 20 luglio 2016 - Si aggirano per strada e in metropolitana a testa china, sguardo fisso sullo schermo e tagliando la strada o compiendo frenate improvvise mettendo in difficoltà gli altri passanti: è l'esercito dei mobile dipendenti, assidui praticanti della 'smartphone walking', un'abitudine che può mettere in serio pericolo la propria incolumità e la sicurezza delle altre persone. Complici i telefonini di ultima generazione e la totale diffusione di app social ora il boom di Pokemon Go, Milano sarebbe la città italiana dove il fenomeno è maggiormente pervasivo (6 su 10 nel campione considerato). Lo dice un esperimento sociale condotto da Found!, la prima story engagement factory in Italia, che ha indagato questo fenomeno, utilizzando oltre 5mila segnalazioni raccolte grazie agli osservatori sparsi per le 5 maggiori città italiane, oltre che su un panel di 25 esperti tra psichiatri e sociologi, con l'obbiettivo di esaminare quali siano i comportamenti 'tecnologici' urbani più pericolosi per la pubblica sicurezza. Alcuni esempi? Attraversare le strisce pedonali mentre si scrive un messaggio su Whatsapp, aggirarsi per i marciapiedi scrivendo un post su Facebook o salire su un mezzo pubblico ritwittando l'ultima notizia. 

Un atteggiamento divenuto oggetto di studi universitari e di articoli sulle maggiori testate internazionali, che ha contagiato il 53% degli italiani e che provoca sempre più incidenti, perfino mortali, e che viene praticato soprattutto nelle grandi metropoli come Milano (61%) e Roma (58%), principalmente da manager (65%) e imprenditori (62%) tra i 30 e i 45 anni e giovani studenti (58%) tra i 16 e i 29. 

Ma qual è l’identikit del perfetto “smartphone walker” italiano? A sorpresa dallo studio è emerso che i più distratti dalla tecnologia mentre camminano per le vie delle città sono gli uomini (58%), contro il 48% delle donne, che si sono rivelate più attente a ciò che le circonda. Atteggiamento molto più marcato nelle grandi metropoli urbane: nella speciale top5 infatti “trionfa” Milano con il 61%, seguita da Roma (58%), Napoli (56%), Torino (55%) e Palermo (53%).

Quali sono i comportamenti più frequenti nei due sessi? Per quanto riguarda gli uomini troppo spesso utilizzano lo smartphone mentre fanno jogging (62%), mentre portano al parco il cane (52%) e quando seguono i risultati degli eventi sportivi durante i match (47%). Le donne invece si distraggono con i dispositivi digitali molto spesso durante le lunghe sessioni di shopping per le vie de centro(61%), mentre sono al supermercato a fare la spesa (54%) e mentre accompagnano i figli a scuola (47%).

"Il rischio che questa invasione hi-tech porta con sé - spiega il sociologo Saro Trovato, fondatore di Found! -, non è solo quello di perdere di vista le cose più importanti, come la dimensione del saluto, le relazioni interpersonali e lo scambio d'opinioni, ma anche il mettere a repentaglio la pubblica sicurezza: sempre più spesso nelle grandi città infatti si verificano gravi incidenti a causa della sempre più diffusa smartphone walking". La tecnologia monopolizza anche i momenti in cui ci si sposta per la città, costringendo le persone a non preoccuparsi di chi e cosa li sta attorno. A chi non è mai capitato di scontrarsi con un pedone intento a scorrere il proprio diario di Facebook (65%), o di restare bloccati sulla metro perché un passeggero si è fermato davanti all'ingresso del convoglio intento a mettere like su Instagram (41%)? Ecco solo alcuni dei comportamenti più diffusi nelle grandi città italiane, azioni che mettono a rischio la pubblica sicurezza: basti pensare che, secondo i dati diffusi da Polfer, segnalano un aumento del 33% anche delle vittime da attraversamento sui binari, dovuti molto spesso alla "distrazione tecnologica" tipica della smartphone walking.

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