Sanitopoli, pm: "Pagare tangenti per appalti è stata la regola per 15 anni in Lombardia"

Si tratta della denuncia formulata all'inizio della requisitoria nel processo a carico dell'ex consigliere lombardo Massimo Gianluca Guarischi. Secondo l'accusa era una sorta di "grimardello" per sbloccare finanziamenti regionali per forniture in campo sanitario in cambio di tangenti. Chiesta condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Milano, 18 settembre 2014 -  "La regola per 10-15 anni nella gestione della sanita' lombarda e' stata che non si potevano concludere contratti per servizi di fornitura se non vi era la disponibilita' delle imprese a versare denaro con la presenza di intermediari legati a referenti politici". E' questa la denuncia formulata dal pm di Milano Claudio Gittardi all'inizio della requisitoria nel processo a carico dell'ex consigliere lombardo Massimo Gianluca Guarischi imputato per un presunto giro di tangenti nella sanita'.

Guarischi, arrestato nel marzo del 2013 con le accuse di corruzione e turbativa d'asta, sarebbe stato, secondo l'accusa, una sorta di "grimaldello" per sbloccare finanziamenti regionali per forniture in campo sanitario in cambio di tangenti, versate dagli imprenditori della famiglia Lo Presti e da girare a pubblici ufficiali della Regione Lombardia, quando era guidata da Roberto Formigoni. Proprio il senatore di Ncd Formigoni e' indagato in un filone di questo procedimento (inchiesta ancora aperta) con le accuse di corruzione e turbativa d'asta. All'ex governatore, secondo i pm, Guarischi avrebbe pagato, in particolare, voli privati (jet e elicotteri) per una serie di viaggi e vacanze trascorse assieme tra il 2009 e il 2013 anche in Sardegna, Croazia e Sudafrica.

Tra l'altro, dall'inchiesta su Guarischi e sulla sanita' lombarda sono derivati poi altri filoni di indagini che hanno dato vita alle inchieste sugli appalti Expo dei pm Gittardi e Antonio D'Alessio. Quelle di Guarischi e degli imprenditori Lo Presti, secondo il pm, "e' una storia di ordinaria corruzione in cui l'intermediario, serio e affidabile come gli imprenditori, opera grazie alle conoscenze e ai contatti politici". E' questo, ha spiegato il pm Gittardi, "il dato che emerge da questa indagine e da altre: la regola era pagare". Guarischi, ha aggiunto, "era un mediatore serio che prometteva un risultato o lo otteneva in un quadro di stretta connessione tra il pagamento delle tangenti e le procedure amministrative della Regione". Regione Lombardia che, sempre secondo Gittardi, "e' stata prona, passiva e neghittosa" in questo sistema.

Nella prima parte della requisitoria il pm D'Alessio ha chiesto una condanna a un anno e 6 mesi per l'altro imputato, Luigi Gianola, ex manager dell'ospedale di Sondrio. L'accusa ha chiesto, pero', che Gianola venga assolto dall'accusa di corruzione per la quale era stato arrestato e che venga condannato per il solo reato di turbativa d'asta. "In questi processi - hanno spiegato i difensori Guglielmo Gulotta, Marina Cotelli e Lorenzo Zirilli - non si puo' ottenere tutto e subito. Per ora abbiamo convinto i pm che il reato di corruzione e' insussistente e contiamo di convincere i giudici che non sussista neppure l'assai meno grave reato di turbativa". 

I pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio hanno chiesto una condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere per l'ex consigliere regionale lombardo Massimo Gianluca Guarischi, accusato di corruzione aggravata per un presunto giro di tangenti nella sanita' lombarda. Per i pm non si possono concedere le attenuanti generiche all'ex politico per i suoi ''precedenti penali''. Secondo l'accusa, Guarischi sarebbe stato una sorta di ''addetto politico occulto della segreteria di Formigoni'' quando era presidente della Regione.  Nell'ultima parte della sua requisitoria il pm Gittardi ha sottolineato anche come da alcune intercettazioni dell'inchiesta sia emerso il ruolo di Guarischi di ''raccordo di alto livello tra il gruppo ospedaliero San Donato e Formigoni''. Il gruppo San Donato quando era guidato dal presidente Giuseppe Rotelli, secondo il pm, ''pagava consulenze molto remunerate a Guarischi, il quale svolgeva una funzione di collegamento tra Formigoni e il professor Rotelli''. Al centro del processo (la prossima udienza e' fissata per il 30 ottobre con la parola alle difese) un presunto giro di tangenti per la fornitura di un'apparecchiatura medica per la cura dei tumori. Gli imprenditori della famiglia Lo Presti avrebbero pagato mazzette per ottenere finanziamenti regionali legati agli appalti dell'ospedale di Cremona e dell'Istituto dei Tumori. 

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