
L'operazione è condotta dalla polizia
Milano, 16 novembre 2015 - Quattro persone sono state fermate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano: due sono indagati per riciclaggio e due per esercizio abusivo del credito aggravato dal cosiddetto 'metodo mafioso' e per impiego di denaro di provenienza illecita. Tutti i reati sono aggravati dalla transnazionalità.
Movimentavano un giro da diversi milioni di euro, frutto di riciclaggio e poi prestati a imprenditori milanesi, e minacciavano i creditori forti della loro vicinanza alla criminalità organizzata: la DDA e la Squadra Mobile di Milano hanno sottoposto a fermo con le accuse di esercizio abusivo del credito aggravato dal metodo mafioso Vincenzo Guida e Alberto Fiorentino, figure note della criminalita' napoletana a Milano, condannati negli anni '80- '90 per associazione a delinquere di stampo mafioso come esponenti della cosiddetta "Nuova Famiglia" della camorra.
Insieme al loro sono in stato di fermo anche Filippo Magnone e Giuseppe Arnhold, due persone con entrature bancarie in Svizzera e in Ungheria, capaci, secondo l'accusa, di trovare prestanome in entrambe le nazioni. Le operazioni della "banca" clandestina si svolgevano in pieno centro a Milano, tra l'abitazione di Guida, in piazza Risorgimento e alcuni bar e locali della zona. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati 3 milioni di euro in contanti. Gli inquirenti stanno anche lavorando sull'ipotesi del reato di usura. Il tasso di interesse applicato agli imprenditori strozzati dalle quattro persone fermate nell'ambito dell'indagine «Risorgimento» della Dda di Milano infatti poteva arrivare anche al 30-40 per cento al mese. "Non abbiamo contestato il reato di usura - precisano gli inquirenti - ma abbiamo documentato prestiti con metodi mafiosi che ci permettono di lavorare anche su questa ipotesi. Dalle intercettazioni sono emerse conversazioni che ci fanno sospettare fortemente che vi fosse usura. Ma va dimostrato".