Che cos'è il parkour

Il parkour è l’arte di muoversi nel modo più semplice, sicuro e fluido tra gli ostacoli di una città, Non è una gara

Parkour

Parkour

Milano, 21 novembre 2015 - Il parkour è l’arte di muoversi nel modo più semplice, sicuro e fluido tra gli ostacoli di una città. Ecco come lo definiscono insegnanti e appassionati. Ma in che cosa consiste? Il traceur, la persona che pratica parkour, traccia appunto un percorso. E lo fa superando gli ostacoli con la maggior efficienza di movimento possibile attraverso volteggi, salti, equilibrio, scalate e arrampicate. Non è una gara.

Nel parkour non c’è nessuna competizione, l’unico avversario che un traceur ha è sè stesso. Insomma, un'arte dello spostamento in cui si cerca di adattarsi sempre di più all'ambiente circostante. Inizia a diffondersi nelle banlieue parigine all'inizio degli anni '80: i primi tracciatori si muovono con disinvoltura, dopo prove e allenamenti, tra gli scenari urbani delle periferie francesi con corse, salti ed evoluzioni. Ma l'efficacia viene prima dello spettacolo: “Per arrivare a capire cos’è il parkour - ha detto in un'intervista David Belle, francese considerato il fondatore della disciplina - si deve pensare alla differenza che c’è tra ciò che è utile e ciò che non lo è in eventuali situazioni di emergenza. Solo allora potrai distinguere ciò che è parkour da ciò che non lo è”.  Parkour

La distinzione con il free running, che privilegia gli aspetti più spettacolari e acrobatici, è ormai accettata anche se le due discipline all'inizio si fondevano: “Il parkour è efficienza di movimenti a differenza del free running – spiega Davide Polli, presidente della Asd Parkour Milano - L'approccio comunque è lo stesso - solo con l'allenamento continuo e la consapevolezza dei propri limiti si arriva a raggiungere risultati”.

Ma qual è l'origine della disciplina e del termine? Il termine parkour, coniato dai francesi David Belle e Hubert Koundé nel 1998, deriva da parcours du combattant (percorso del combattente), teorizzato da Georges Hébert, ufficiale della marina francese e insegnante di educazione fisica vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento. Hébert resta impressionato durante i suoi viaggi dallo sviluppo fisico e dall'abilità dei popoli indigeni africani nel muoversi in ambienti naturali difficili. Così osserva e studia a lungo le loro tecniche di allenamento. E al ritorno in Francia, diventato insegnante a Reims, teorizza il cosidetto metodo di allenamento naturale, in contrapposizione a quello svedese più in voga all'epoca.

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