L’azzardo di ogni lombardo? Un gioco da 1.924 euro all’anno

Nonostante le restrittive norme regionali, peggio solo l’Abruzzo. Circa diecimila i gestori dei locali con videopoker di Corrado Cattaneo

Numerosi i sequestri di sale e videopoker considerati fuori legge

Numerosi i sequestri di sale e videopoker considerati fuori legge

Le slot machine saranno ridotte di circa un terzo e ulteriore stretta sugli spot in tv. Ma anche tassa della fortuna che sale dal 6% all’8%. Inizia a delinearsi il decreto che riordina il settore dei giochi, in attuazione della delega fiscale. Tra le novità la scelta dello Stato di ridurre l’offerta di gioco: le slot machine non potranno essere più di 6 per ogni bar, e dovranno avere comunque uno spazio di almeno 7 metri quadri ben separato dal resto del locale oltre a non poter essere visibili dall’esterno. Diverse le regole per le sale gioco, che dovranno essere più grandi rispetto a oggi. Da ultimo niente spot durante e mezzora prima e dopo i programmi destinati ai minori e stop in fascia protetta, tra le 16 e le 19, salvo per i canali e le trasmissioni sportive o quelli dedicati al gioco.

E' una faccenda maledettamente seria il gioco in Italia e in Lombardia. L’azzardo rappresenta infatti la terza industria del Paese in grado di generare utili valutati tra gli 80 e i 90 miliardi di euro, un decimo dei quali finisce nelle casse dello Stato. Ed è per questo che nella legge delega il Governo si sta muovendo con i piedi di piombo tenendo un occhio fissato alla tenuta del gettito, per non scontentare l’erario in tempo di crisi, e una alla tutela della salute dei cittadini, minori in particolare.

Se il 23% delle puntate si raccolgono sul web - dati diffusi in un convegno tenuto di recente al Senato - la parte del leone la fanno le slot-machine ormai disseminate ovunque, che assorbono il 55% delle puntate. In Lombardia il gruppo di lavoro istituito dal Pirellone per attuare la legge regionale sulla prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico ha stimato in una cifra che spazia tra gli otto e i diecimila i gestori di videopoker e videoslot. Una marea, insomma, e un piatto ricchissimo che vale qualcosa come 1.703 euro a persona, media nazionale, che in Lombardia si alza a 1.924 euro, bimbi e ultranovantenni compresi (peggio riesce a farlo l’Abruzzo con 2.110 euro pro capite).

Cifre da vero e proprio Casinò allargato che pone l’Italia ai primi posti nelle classifiche mondiali di gioco d’azzardo. Si stima che su 18 milioni di giocatori assidui un numero che oscilla tra gli 800/900mila possa essere potenzialmente ludopatica. Una vera e propria emergenza sociale, quindi, a cui la Regione ha già messo mano disponendo di vietare nei mesi scorsi la collocazione di nuovi apparecchi per il gioco d’azzardo in locali che si trovino entro 500 metri da luoghi sensibili come scuole, impianti sportivi e oratori. Malgrado questo una recente indagine condotta su un campione di 1.500 minorenni residenti tra Vigevano e la Lomellina ha evidenziato come il 18% dei ragazzi e delle ragazze dichiari di vivere in una famiglia dove è presente almeno una persona che gioca d’azzardo tutti i giorni. Due anni fa erano solo il 9%.

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