Capi in falso cashmere, quattro denunce e 150mila articoli sequestrati

Vasta operazione della Guardia di finanza, perquisizioni e sequestri anche nelle province di Milano e Bergamo

Indagini della Guardia di Finanza

Indagini della Guardia di Finanza

Milano, 3 novembre 2014 - Falso cashmere, operazione della Guardia di finanza tra la Lombardia, il Piemonte e il Veneto.Il bilancio è di quattro imprenditori denunciati per reati di frode in commercio e di messa in vendita di prodotti industriali falsi e di 150mila articoli in cashmere sequestrati

Tutto è partito da Torino, dove un negozio vendeva sciarpe in cashmere a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato. E' scattata così l'indagine, condotta dalle Fiamme gialle e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Torino, Alessandro Aghemo, col sequestro e le analisi degli articoli in vendita nel negozio del capoluogo piemontese. Dalle analisi di laboratorio, effettuate presso l'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Milano, è emerso che le sciarpe erano composte da un filato contenente in prevalenza viscosa e polyammide e solo in minore parte lana. Inoltre, parte del tessuto conteneva pelo di coniglio e non il pregiato pelo di capra "hircus" da cui si ricava il cashmere. 

I finanzieri sono quindi risaliti ai fornitori del commerciante, individuando due grossisti con sede nelle province di Milano e Bergamo. Le  perquisizioni presso le loro sedi hanno consentito di porre sotto sequestro oltre 30mila capi di vestiario con false etichette. In particolare, nel corso delle operazioni svolte nel Comune di Pero, i militari hanno scoperto migliaia di capi con etichette indicanti la falsa dicitura "100% Lana", applicate sopra quelle originali riportanti "100% Viscosa". 

Le perquisizioni hanno poi condotto i finanzieri sulle tracce di una vera e propria fabbrica a Marcon (Venezia), con tanto di roccatrici e filatrici industriali, in cui venivano realizzati i falsi capi in cashmere. Inoltre presso un magazzino ubicato in Santa Margherita d'Adige (Padova), i finanzieri hanno sequestrato un ingente quantitativo di capi già realizzati e pronti ad essere immessi sul mercato, decine di migliaia di etichette attestanti la qualità del cashmere utilizzato ed eleganti confezioni riportanti il nome di esclusive località turistiche del territorio nazionale quali ad esempio Capri e Forte dei Marmi.

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