Leonardo Manera: "Le notizie a modo nostro. E la cronaca diventa show"

"Platone - La caverna dell’informazione”, format ideato da Leonardo Manera e Alessandro Milan (insieme a Carlo Turati) al Teatro Manzoni

Leonardo Manera

Leonardo Manera

Milano, 21 gennaio 2018 - Sarà vero? O forse è soltanto verosimile? Che mica è facile distinguere negli ultimi tempi. Prova a farlo “Platone - La caverna dell’informazione”, format ideato da Leonardo Manera e Alessandro Milan (insieme a Carlo Turati), da un paio d’anni fra gli appuntamenti più seguiti del Teatro Manzoni. Si scorrono le notizie e si cerca di capirne di più. Ridendoci sopra. Visto che le serate sono un gran calderone dove si alternano comici e giornalisti, la band de Gli Inadatti e il critico d’arte Carlo Vanoni. Oltre ovviamente ai due padroni di casa. L’appuntamento, stasera alle ore 20.45. Ospite la giornalista Veronica Gentili.

Manera, il vostro Platone continua a funzionare benissimo.

«È un progetto che abbiamo iniziato allo Zelig di viale Monza, trasferendolo poi al Manzoni. Effettivamente sta andando molto bene, si è creato un bel gruppo e ogni sera è diverso, anche per il fatto di essere così legati all’attualità. La gente è spinta a tornare a vederlo».

Come sono le serate?

«Noi partiamo sempre dalla rassegna stampa fatta da Alessandro Milan. Da lì emergono le notizie che poi trattiamo con alcuni ospiti. Sono per lo più colleghi del cabaret che però noi presentiamo come celebri opinionisti. A loro aggiungiamo i video grotteschi che faccio in giro per Milano, dove continuo a mischiare il vero e il falso. Quello che costruiamo insomma è una grande rappresentazione della realtà, dagli infiniti spunti comici».

Il meccanismo è anche un po’ inquietante.

«Siamo tutti abituati a leggere quasi esclusivamente i titoli, senza approfondire. C’è un evidente calo di attenzione. E alla fine succedono cose curiose. Sono andato a chiedere in corso Buenos Aires un commento su notizie clamorosamente inventate, delle evidenti fake news. Cose del tipo che tutti i migranti sarebbero stati trasferiti a Isernia o che Berlusconi vuole candidare premier Rocco Siffredi. Il fatto è che la gente credeva sul serio a quello che dicevo».

Com’è l’atmosfera?

«Sembra un po’ quella dei primi anni a Zelig, quando si era diventati un vero e proprio gruppo, i colleghi si divertivano a guardare gli altri e, in generale, si stava un gran bene. Con “Platone” sta succedendo la stessa cosa, siamo sempre una decina durante le serate e facciamo gruppo. A noi si aggiunge poi un giornalista. Lo scorso appuntamento c’è stato Cruciani, oggi viene Veronica Gentili con cui lavoriamo anche in radio».

Altre sorprese?

«Abbiamo pensato a un esperimento antropologico: faremo un intervento sui modi per usufruire di sgravi fiscali e risparmiare soldi, ma nel frattempo sul palco una ragazza proporrà un numero di burlesque. Vediamo un po’ quanto sta davvero a cuore la concretezza della vita quotidiana alle persone…».

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