Scala, sale sul tetto ed espone striscioni per il "no" al referendum / VIDEO e FOTO

Martin Advinski si è arrampicato sul tetto del Teatro alla Scala alle 8 di stamattina. L'allarme è rientrato e l'uomo è stato bloccato dal tenente Renato Puglisi, che lo ha afferrato al petto e lo ha spostato lontano dal bordo del cornicione

Il momento in cui l'uomo è stato bloccato da vigili del fuoco e carabinieri (Ansa)

Il momento in cui l'uomo è stato bloccato da vigili del fuoco e carabinieri (Ansa)

Milano, 9 ottobre 2016 - Stamattina alle 8 un uomo si è arrampicato sul tetto del Teatro alla Scala. L'uomo ha srotolato tre striscioni con le scritte "Referendum: no categorico", "Presidente Berlusconi aveva visto giusto" e "Giustizia italiana uguale abuso di potere". Sul posto è arrivato un negoziatore dell'Arma dei carabinieri, che ha preso i contatti con l'uomo e per circa tre ore ha cercato di convincerlo a scendere. Sul posto sono giunti quattro mezzi dei vigili del fuoco e un'ambulanza. Non è ancora chiaro come sia arrivato sul tetto del teatro, si ipotizza da un cantiere di via Verdi, che costeggia l'edificio. Sul lato della Scala angolo via Verdi i vigili del fuoco hanno montato un gommone anti-caduta. L'allarme è rientrato e l'uomo è bloccato alle 14.45. In un momento di distrazione il tenente Renato Puglisi della compagnia Duomo lo ha afferrato al petto e lo ha spostato lontano dal bordo del cornicione, dove il 51enne bulgaro si era posizionato dopo aver appeso degli striscioni per il 'no' al referendum. A questo punto sono sopraggiunti altri militari e l'uomo stato portato a terra, nonostante abbia opposto resistenza. La protesta, che ha impegnato forze dell'ordine e vigili del fuoco, durata oltre 7 ore.

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Protesta alla Scala
Protesta alla Scala

La persona che è salita sul tetto della Scala è la stessa che un anno fa era salita per protesta sulla chiesa di San Cristoforo a Mantova. E' Martin Advinski, cinquantenne bulgaro residente a Ostiglia. Stamattina ha chiamato il 112 dicendo: "Sono qui per protestare". L'anno scorso, a settembre, quando si arrampicò sul tetto di una chiesa di Mantova, la sua protesta, che in quel caso era circoscritta al mal funzionamento della giustizia, terminò dopo nove ore. Advinski, in Italia da 26 anni, protestava lo scorso anno contro la giustizia italiana per non essere stato risarcito per le gravi ferite riportate nel 2011 in un incidente, quando, alle porte di Mantova, tamponò in moto un'auto che lo precedeva. Nel 2013 gestiva un night club a San Benedetto Po, il Martini club, distrutto parzialmente da un incendio doloso. Cinque anni prima i carabinieri, sotto il bancone dello stesso locale, avevano rinvenuto una pistola non dichiarata. L'uomo fu arrestato e subito rilasciato.

 

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