Piazza Conciliazione, assalto spray al monumento: svizzeri e argentini ci mettono la tag

Imbrattata la scultura, è allarme

La scultura di piazza Conciliazione imbrattata

La scultura di piazza Conciliazione imbrattata

Milano, 5 ottobre 2017 - In due posizionano le transenne per bloccare l’autobus. E altri cinque iniziano a dipingerne le fiancate. Un assalto fulmineo, pochi secondi, di quelli che spesso vanno in scena anche in metropolitana. Firmato: 031 Owg, costola anglo-svizzera della crew di writer fondata a Buenos Aires sulle orme delle gang di latinos. Il raid è datato 2016, e dà la cifra del livello di spregiudicatezza della banda in questione. Ora quella scritta, un simbolo per tanti patiti della bomboletta, è comparsa pure su uno dei più importanti monumenti di Milano: «Gesto per la libertà» di Carlo Ramous, scultura posizionata da anni al centro di piazza della Conciliazione, a due passi dalla stazione Cadorna.

Sui due lati dell’opera d’arte contemporanea, esposta nel 1974 in Piazzetta Reale insieme ad altre creazioni del maestro meneghino (una mostra sulla sua produzione si è appena conclusa in Triennale), sono spuntate due sigle: una, come detto, richiama direttamente il nome del gruppo trapiantato a Berna (il numero «031» seguito dall’acronimo «Owg» che sta per «Our war zone»); l’altra, «Rigolo», è la tag d’ordinanza di uno dei capi storici della gang argentina. L’ipotesi è che «Rigolo», in trasferta dal Sudamerica, sia arrivato in città insieme ad alcuni sodali elvetici e che abbia pensato bene di lasciare la sua firma (sicuramente di notte, altrimenti qualcuno lo avrebbe notato) sul «Gesto per la libertà».

«Siamo purtroppo di fronte a una delle più grandi e ramificate crew esistenti sullo scenario internazionale – riflette Fabiola Minoletti, esperta di graffitismo vandalico – nota per i suoi eccessi e i suoi vandalismi estremi». Estremo come lo sfregio di piazza della Conciliazione: non un semplice danneggiamento, visto che di fatto stiamo parlando di un monumento del Novecento. Anche a Milano il gruppo «031» ha una propaggine: «Tuttavia – chiosa Minoletti – il nucleo Antigraffiti della polizia locale è riuscito a identificare e indagare i suoi esponenti di spicco Avido, Reno ed Erpes». In questi anni, i graffitari vandalici, sia nostrani che esteri, hanno mostrato scarso rispetto per i gioielli di Milano: dal Duomo alla Galleria, dalla statua a Giuseppe Grandi al monumento a Pinocchio, fino alle chiese (secondo un recente report, una su quattro risulta imbrattata).

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