"Toscani risarcisca 450mila euro". Salvini deve accontentarsi di 8mila

Il tribunale condanna il fotografo, ma ridimensiona la richiesta danni

Oliviero Toscani

Oliviero Toscani

Milano, 23 luglio 2017 - Offeso da quell’intervista radiofonica impertinente, il leghista Matteo Salvini pretendeva dal fotografo Oliviero Toscani ben 450mila euro di danni: 150mila per sé, il resto per la Lega. Il giudice, però, gliene ha riconosciuti 8mila in tutto.

È finito così il processo che vedeva sul banco degli imputati Toscani, antileghista di simpatie radicali, querelato dal giovane leader del Carroccio. Casus belli, l’intervento radiofonico del maestro di provocazioni fotografiche (e non) alla Zanzara nel dicembre 2014. Una querelle intorno alle foto di Salvini seminudo (con cravatta verde al collo) pubblicate all’epoca da un settimanale e poi messe all’asta su Ebay. Certo il parere di Toscani, sollecitato al telefono dal conduttore del programma, non era stato propriamente entusiasta. «Salvini sembra un maialino sotto un piumino... Ma ha tempo da perdere? E mi chiedi come sono le foto? A un leghista possono anche piacere, non è che siano famosi per il loro buon gusto... Cicciottello... Quanto viene all’etto?».

Toscani spiegò al microfono dove le avrebbe scattate lui le foto a Salvini: «Lo metterei in una di queste strade padane, cittadine, sulle rotaie, grigio nella nebbia... Qualcosa che faccia un po’ di emozione...». Non certo nel letto sotto le coperte: «Ma dai - insiste - a letto come una prostituta di provincia... Se io votassi per la Lega e vedo il mio leader così, penso ho sbagliato tutto...». E forse non convinto di aver reso l’idea, il fotografo si lanciò in un’altra metafora (si fa per dire) a sfondo sessuale, che il leader leghista apprezzò evidentemente ancor meno dei giudizi estetici espressi da Toscani sulla sua performance fotografica. Così Salvini dopo la trasmissione presentò querela e dopo quasi tre anni si era arrivati a marzo in un’aula del tribunale. Davanti al giudice Giulia Turri gli avvocati della Lega hanno decisamente alzato il prezzo dell’offesa: subìta non semplicemente dalle parole di Toscani alla radio, quanto - han tentato di provare - dal clamoroso «rilancio» che quel tormentone aveva ottenuto sui numerosi social network che l’avevano ripreso. Una specie di diffamazione a livello globale, che per il leader della Lega avrebbe meritato un risarcimento record. Ma il tribunale ha decisamente ridimensionato l’auto-considerazione non proprio minimalista mostrata da Salvini. Alla fine: Toscani condannato per diffamazione a 500 euro di multa e a 8mila euro di risarcimento danni tutto compreso.

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