Salvini-Toscani duello in tribunale: Matteo desnudo? "Un maialino..."

Il fotografo imputato di diffamazione per i giudizi sulle foto del leader

Una delle foto di Matteo Salvini messe all’asta  per beneficenza e contestate dal fotografo Oliviero Toscani

Una delle foto di Matteo Salvini messe all’asta per beneficenza e contestate dal fotografo Oliviero Toscani

Milano, 13 marzo 2017 - Proseguirà in tribunale la querelle fotografica tra il leader della Lega Matteo Salvini e Oliviero Toscani, maestro di scatti e protagonista indiscusso di campagne pubblicitarie all’insegna della provocazione. Spesso vicino alla posizioni dei Radicali, politicamente Toscani non ama Salvini, è risaputo. Ma i giudizi da lui espressi in un intervento radiofonico alla Zanzara nel dicembre 2014, e che a fine mese condurranno il fotografo davanti al giudice, prendevano spunto da una situazione più - per così dire - artistica che politica. Ovvero, le foto del leader del Carroccio seminudo (con cravatta verde al collo) pubblicate da un settimanale e poi messe all’asta su Ebay. Certo il parere di Toscani su quelle foto, sollecitato al telefono dal conduttore del programma, non era propriamente entusiasta. «Salvini sembra un maialino sotto un piumino... Ma ha tempo da perdere? E mi chiedi come sono le foto? A un leghista possono anche piacere, non è che siano famosi per il loro buon gusto... Cicciottello... Quanto viene all’etto?».

Toscani spiega al microfono dove le avrebbe scattate lui le foto a Salvini: «Lo metterei in una di queste strade padane, cittadine, sulle rotaie, grigio nella nebbia... Qualcosa che faccia un po’ di emozione...». Non certo nel letto sotto le coperte: «Ma dai - insiste - a letto come una prostituta di provincia... Se io votassi per la Lega e vedo il mio leader così, penso ho sbagliato tutto...».Il leader del Carroccio, evidentemente non entusiasta dei giudizi estetici espressi da Toscani sulla sua performance fotografica, dopo la trasmissione presentò querela. E pur con i suoi tempi la Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per la presunta diffamazione imputata al celebre fotografo.

Meglio è andata a Toscani per un altro intervento un paio di settimane dopo, in tivù a Matrix. L’argomento era il sanguinoso attentato islamico contro la redazione di Charlie Hebdò a Parigi. Il fotografo criticò aspramente l’intervento del leader leghista, presente in studio, che aveva insistito sulla superiorità della civiltà occidentale. «Quando sento dire appartengo a una civiltà superiore mi vengono i brividi, questo spiega la violenza terroristica... Questa era la mentalità di Hitler... Salvini... Questo qui è parlare da terrorista...». Altra querela del leader leghista ma per la Procura, in questo caso, solo diritto di critica. E archiviazione.

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