Pestati fuori da discoteca, 12 secondi di calci e pugni: "Ci hanno gridato froci di m..."

Il raid a Porto di Mare. Sospetti su un gruppo del Corvetto

I due ragazzi mostrano le ferite dopo il pestaggio subìto

I due ragazzi mostrano le ferite dopo il pestaggio subìto

Milano, 25 gennaio 2017 - Un’aggressione-lampo. Dodici secondi di calci e pugni scaricati con violenza, anche quando le vittime erano a terra doloranti. Poi quegli insulti omofobi: «Froci di m., vi ammazziamo...». E la fuga. La cronaca del raid di domenica notte in via Montemartini, a Porto di Mare. Sono le 4.30 quando tre ragazzi, a Milano da un anno, escono dal Karma di via Fabio Massimo (dove hanno partecipato a una serata gay) e si dirigono verso una macchina del car sharing prenotata in precedenza. Uno di loro, Francesco di 22 anni, riesce a entrare all’interno dell’auto, mentre due, Michele di 23 e Marcello di 19, vengono circondati e bloccati da otto ragazzi, italiani di età compresa tra i 20 e i 25 anni (tutti a volto scoperto tranne due con il cappuccio della felpa in testa).

«Mi avete spintonato in discoteca...», urla uno. «Ti sei messo a ballare davanti a me...», aggiunge un altro con tono minaccioso. I due provano a difendersi («Non è vero...»), ma non hanno neanche il tempo di aprire bocca. Il pestaggio dura qualche attimo, ma è violentissimo e causerà gravi conseguenze (per fortuna non permanenti) ai due malcapitati ricoverati al Policlinico: Michele è stato operato per la riduzione della frattura al setto nasale; Marcello, colpito anche con una bottigliata in testa, ha subìto un intervento chirurgico per la ricostruzione della teca cranica fratturata.

Nella denuncia formalizzata ieri mattina ai carabinieri della stazione Milano Romana, i due hanno citato gli insulti omofobi che in un primo momento non avevano riferito ai militari del Radiomobile intervenuti sul luogo dell’aggressione dopo la richiesta di aiuto di Francesco. In attesa di ricevere i fotogrammi delle telecamere comunali installate in zona, pare che i sospetti degli investigatori si stiano concentrando sulla vicina zona del Corvetto, in particolare su un gruppo di ragazzi che frequentano piazzale Gabrio Rosa e dintorni. Un pestaggio da bulli di quartiere, anche se quelle parole palesemente omofobe lascerebbero pensare a qualcosa di più grave di una semplice aggressione a scopo di rapina; del resto, i balordi si sono portati via solo cellulare e portafogli che Marcello teneva in mano e che sono caduti al primo colpo ricevuto. «Non provo odio né disprezzo per i nostri aggressori, anche se credo si siano divertiti: se ce li avessi davanti, chiederei loro solo di farsi un esame di coscienza», ha raccontato uno dei due ragazzi all’Ansa. «A loro – si legge in una nota del segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati – va il nostro più grande abbraccio e la nostra vicinanza: rinnoviamo il nostro impegno nella lotta alle discriminazioni di qualunque tipo». «Non possiamo non notare – aggiunge il presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino – il fatto che le aggressioni a chiara matrice omofoba stiano aumentando in questi ultimi mesi: un segno da non sottovalutare per tutti».

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