Milano, uscito otto volte dal metrò senza pagare: basta mostrare un ticket scaduto/ VIDEO

In otto stazioni con un biglietto timbrato oltre un anno fa, come se i tornelli chiusi in uscita non esistessero

Tornelli metropolitana

Tornelli metropolitana

Milano, 28 agosto 2016 - Tornelli chiusi in uscita in quasi tutte le stazioni del metrò, questo l’annuncio di Atm solo qualche mese fa, che inseriva il nuovo provvedimento all’interno del giro di vite dell’azienda contro l’evasione tariffaria.

Fin qui tutto bene, ma molti lettori ci hanno segnalato che la situazione attorno ai tornelli non è sempre rose e fiori. Infatti, oltre al classico “salto del tornello”, alcuni utenti della metropolitana hanno segnalato al Giorno un altro trucchetto per non pagare: quando un biglietto non funziona all’uscita, il proprietario si avvicina alla postazione dell’agente di stazione e questo gli apre immediatamente il tornello dei disabili, il più delle volte senza controllare nulla. Quel biglietto non funzionante poteva anche essere un cartoncino

Abbiamo provato anche noi (con l’abbonamento in tasca) ad uscire dalla metropolitana con questo trucco, tornando in pratica ai tempi in cui i tornelli in uscita si spalancavano davanti al viaggiatore. Ci siamo quindi muniti di biglietto d’annata, un interurbano timbrato nel maggio 2015 e scaduto da un pezzo, e abbiamo cominciato il nostro viaggio. 

Otto stazioni del metrò sono state visitate dal cronista del Giorno, e purtroppo il risultato è sconfortante: tutti gli agenti di stazione ci hanno aperto il tornello per disabili e passeggini accanto alla loro postazione, senza quasi voltare lo sguardo verso di noi. In tanti casi è bastato sventolare in aria il nostro biglietto “vintage”, appena spiegazzato, perché lo sportello si spalancasse in pochi sencondi e l’addetto Atm ci lasciasse tornare all’aria aperta senza ulteriori approfondimenti.  Ma anche con gli addetti più “zelanti” non ci è andata meglio, il massimo del controllo che abbiamo subìto consisteva in una faccia interrogativa, alla quale il cronista ha risposto con un laconico: «È piegato, non mi fa uscire». Stesso risultato, porte aperte e si torna all’aria aperta in men che non si dica. 

In alcune stazioni vigeva invece la regola del “liberi tutti” non importava chi tu fossi e se avessi il biglietto o meno: il tornello dei disabili rimaneva sempre ad accesso libero (con le relative problematiche sul fronte sicurezza) e - visto che l’occasione fa l’uomo ladro - quasi tutti i passeggeri si riversavano nella fila verso quell’unica uscita incontrollata.

Il primato però spetta di diritto alla stazione di Lima, sulla linea rossa: qui l’agente di stazione era momentaneamente assente e non solo aveva lasciato il tornello centrale ad “accesso libero” ma anche spalancato. Insomma, qualcuno potrà ribattere che il tornello chiuso in uscita non è essenziale, ma visto che Atm pochi mesi fa annunciava entusiasta che, dopo due mesi di tornelli chiusi in uscita, gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti erano aumentati di tre milioni di euro, forse sarebbe il caso di non rendere così facili queste uscite “galeotte”

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