Corruzione a Palazzo Marino, arrestati tre dipendenti del Comune di Milano

Sono accusati di aver pilotato alcune gare d'appalto a favore del Consorzio Milanese scarl e delle imprese sue associate

Palazzo Marino, sede del Comune di Milano

Palazzo Marino, sede del Comune di Milano

Milano, 4 aprile 2017 - Corruzione nelle gare d'appalto, arrestati due dirigenti e un funzionario del Comune di Milano. Le manette sono scattate al termine di un'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e dal pm Luca Poniz, condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, collegate all'inchiesta che già nel 2015 aveva messo in imbarazzo il Comune, sono state disposte dal gip Alfonsa Maria Ferraro,

Secondo l'accusa, i tre dipendenti di Palazzo Marino avrebbero pilotato l'aggiudicazione di alcune gare di appalto bandite dal Comune a favore del Consorzio Milanese scarl e delle imprese sue associate. In un'occasione, uno degli arrestati avrebbe intascato da un imprenditore una tangente in contanti da 100mila euro e un orologio del valore di 11mila euro, in cambio di certificazioni di edilizia pubblica. Un altro funzionario, invece, avrebbe garantito l'aggiudicazione di un lotto di un bando di gara a una società di cui uno dei soci aveva messo gratuitamente a disposizione le maestranze per lavori di ristrutturazione nel centro estetico di proprietà della figlia dello stesso funzionario. Il bando, relativo all''ottenimento del certificato di idoneità statica degli edifici scolastici cittadinì, sarebbe stato oggetto di una vera e propria pianificazione a tavolino tra imprenditori interessati e dirigenti comunali, una sorta di spartizione che sarebbe avvenuta tra il 2011 e il 2013, come emerso nelle intercettazioni

Episodi che "si inseriscono in un contesto di numerose e endemiche corruttele che governavano e verosimilmente continuano a governare l'assegnazione degli appalti all'interno del Comune di Milano", come ha scritto il gip Ferraro nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di uno degli arrestati. "Gli elementi indiziari acquisiti evidenziano infatti - si legge ancora nell'ordinanza - un sistema nel quale ogni dipendente pubblico, titolare di un ruolo che attribuisce un potere, strumentalizza la funzione pubblica a interessi personali con modalità che variano a seconda delle situazioni". Nell'ambito dell'inchiesta sono indagate anche due società per la violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per reati commessi dai dipendenti.

SALA: SUBITO SOSPESI -  "Sono fatti che si rifanno ad anni fa. I dirigenti erano stati spostati in uffici in cui non avevano più nessun contatto con l'esterno e non si occupavano di gare. A questo punto con la notizia di stamattina, sono stati sospesi". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Il comune sta vigilando il più possibile - aggiunge il sindaco - ovviamente questa è una inchiesta aperta da parecchio tempo che nel 2015 aveva avuto un momento importante con degli arresti". A chi osserva che l'ex sindaco della città  Giuliano Pisapia parlo' a suo tempo di 'quattro mele marce' Sala replica che "la vigilanza non è mai sufficiente perché da quanto capiamo ci sono altri coinvolti", ma bisognerà  aspettare gli atti per capire di più¹. "Certamente il Comune - sottolinea - si farà  poi parte attiva per tutelare la sua immagine e i suoi diritti rispetto a questi dipendenti, qualora fossero condannati".

 

 

 

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