Coppia dell'acido, il pg della Cassazione: "Affidare il figlio ai nonni materni"

Se la richiesta venisse accolta, sarebbe annullata la decisione del Tribunale di Milano che ha dichiarato adottabile il piccolo

Alexander Boettcher e Martina Levato

Alexander Boettcher e Martina Levato

Milano, 30 novembre 2017 - Affidare ai nonni materni il bambino nato dalla relazione fra Martina Levato e Alexander Boettcher, la "coppia dell'acido". E' la richiesta del sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, Francesca Ceriani, circa il ricorso presentato dai genitori di Martina contro l'adottabilità del piccolo.

"La legge - ha detto il pg nella sua requisitoria - contempla l'affidamento quando ci sono rapporti significativi e nel caso del figlio di Alexandeer Boettcher e Martina Levato occorre dare rilievo al fatto che i nonni materni hanno avuto con lui 46 incontri, senza mancare mai ad un appuntamento tutte le volte che era loro consentito, e chiaramente la significatività del rapporto deve essere calibrata rispetto al fatto che si tratta di un neonato". I genitori di Martina hanno chiesto di ottenere in affidamento il nipote nato nell'agosto del 2015, quando la figlia era già in carcere. Se la Cassazione dovesse accogliere la tesi del pg e il ricorso dei nonni materni, sarebbe annullata la decisione del Tribunale di Milano che ha dichiarato adottabile il piccolo. "I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi - ha detto ancora il pg della Cassazione - perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato. E anche se Alexander Boettcher e Martina Levato sono responsabili di crimini raccapriccianti, dare in adozione il loro figlio equivarrebbe a una non consentita operazione di genetica familiare, come se il piccolo fosse nato con una macchia. I nonni materni sono idonei a crescerlo e ne hanno diritto".

Il Pg ha chiesto invece di respingere la richiesta di affido avanzata dalla nonna paterna, la signora Patrizia Ravasi, e dallo stesso Boettcher, anche lui detenuto per i raid all' acido che hanno sfigurato tre persone. "Il pg ha riconosciuto la validità delle nsotre posizioni e ha sottolineato come i nonni materni abbiano tutto il diritto di crescere il nipote", ha spiegato l'avvocato Laura Cossar, che assiste l'ex studentessa della Bocconi, condannata a 20 anni per gli attacchi ai suoi ex fidanzati con il liquido corrosivo. Il legale ha preso la parola in aula e ha proposto anche un'altra possibile soluzione: Martina potrebbe scontare la sua pena all'Icam, l'istituto a custodia attenuata per le madri detenute di via Macedonio Melloni fino ai 6 anni di età del bambino e poi chiedere eventualmente gli arresti domiciliari. I nonni della ragazza, al termine dll'udienza, sono scoppiati in lacrime.

Il Comune di Milano, costituitosi in Cassazione come tutore del figlio, ha chiesto alla Suprema Corte di respingere la richiesta di affidamento. "Rispettiamo le figure di questi nonni - ha detto il legale rappresentante del sindaco Giuseppe Sala - ma l'impegno che vogliono assumersi è sproporzionato alle loro forze, al divario di età, alla durata pesante della pena alla quale sono stati condannati i genitori del bambino che non potranno quindi subentrare presto ai nonni, e al fatto che le aggressioni con l'acido che hanno compiuto denotano un totale deficit di senso civico che può certo essere colmato, ma solo attraverso un processo lungo e dall'esito incerto".

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