Bike sharing anche nell’hinterland: "Per le prime bici bastano 15 giorni"

Piano in due tempi: prima si parte con Ofo e Mobike poi largo ad altri

Ofo e Mobike presenti a Milano con ottomila bici (NewPress)

Ofo e Mobike presenti a Milano con ottomila bici (NewPress)

Milano, 28 ottobre 2017 - L'estensione all’hinterland del bike sharing senza stazioni di prelievo e riconsegna scatterà in due fasi e con due modalità diverse. La prima fase assomiglierà più ad una sanatoria che ad un’estensione vera e propria del servizio. La seconda sarà, invece, esattamente nel solco di quanto già fatto dal Comune di Milano.

Questo, in sintesi, l’esito dellincontro tenutosi ieri alla centrale della polizia locale di piazza Beccaria tra Marco Granelli, assessore milanese alla Mobilità, Siria Trezzi, nella doppia veste di consigliere delegato alla Mobilità della Città Metropolitana e sindaco di Cinisello Balsamo, e altri 35 Comuni dell’hinterland tra i quali: Arese, Binasco, Bollate, Bresso, Buccinasco, Carugate, Cormano, Legnano, Rozzano, Sesto San Giovanni, San Donato, San Giuliano Milanese, Trezzano Sul Naviglio e Vimodrone. Tutti i sindaci e gli assessori presenti si sono detti interessati ad avere un servizio di biciclette condivise nelle municipalità di competenza. Da qui il piano in due tempi.

Granelli conta  di firmare con la Città Metropolitana un accordo per l’allargamento del bike sharing già entro la fine di settimana prossima in modo da poterlo portare e approvare in Giunta nella seduta di venerdì 3 novembre. Una volta consumato questo passaggio, ai Comuni basterà inviare a Palazzo Marino una lettera di adesione al bike sharing a flusso libero per poter usufruire del servizio anche entro i propri confini. In questa fase a fornire le biciclette saranno di nuovo Ofo e Mobike, i due operatori già attivi a Milano, perché negli accordi firmati con l’amministrazione di Giuseppe Sala è già contemplata l’ipotesi di un’estensione del servizio all’hinterland. «Se tutto filerà liscio come credo, potremo partire con l’allargamento già tra 15 giorni» fa sapere Granelli. Né Ofo né Mobike saranno chiamati ad offrire una sola bici in più di quante ne abbiano oggi le rispettive flotte. Le bici restano ottomila, quattromila a testa, in questa fase si amplia solo il raggio d’azione. In questo senso si tratta di una sanatoria: già oggi accade che le bici siano impropriamente lasciate in sosta nei Comuni della prima cintura anche se non si potrebbe. Per la seconda fase occorrerà almeno un mese. In questo caso si tratta di lanciare un nuovo avviso pubblico come quello già lanciato da Milano ma con focus sull’area metropolitana. Con tutta probabilità saranno gli operatori che si sono candidati nel capoluogo solo dopo Ofo e Mobike a gestire le biciclette condivise nell’hinterland. «È importante fare sistema e creare integrazione» conclude Granelli. «Sono soddisfatta che tanti Comuni della Città metropolitana abbiano deciso di partecipare al confronto teso a estendere il bike sharing free floating già attivo a Milano. Nei prossimi giorni vedremo quante adesioni ci saranno al protocollo di intesa».

 

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