In ambulanza senza cinture: lei sbatte la testa e muore

Accusa di omicidio colposo per i due della Croce

Un'immagine di repertorio di soccorritori

Un'immagine di repertorio di soccorritori

Milano, 15 ottobre 2017 - Dimenticarono di mettere le cinture di sicurezza all’anziana. Così quando l’ambulanza in manovra urtò una fontana, lei sbatté la testa contro uno spigolo all’interno del mezzo e morì. Ora per i due addetti al trasporto di Croce Bianca c’è una richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo. Il tragico incidente risale al novembre scorso. La donna, una 78enne di Cernusco sul Naviglio, nel Milanese, stava tornando a casa dopo una seduta di dialisi al locale ospedale Uboldo. Un viaggio di poche centinaia di metri a bordo dell’ambulanza fatto decine di altre volte. Quel giorno, però, andò tutto maledettamente storto. L’anziana era all’interno del mezzo di soccorso, regolarmente seduta nella sua sedia con le rotelle bloccate dal freno, ma i due addetti della Croce - l’autista 59enne e la collega 36enne - si scordarono di allacciarle le cinture. Così, quando l’ambulanza entrò nel cortile interno del condominio in cui abitava la paziente, successe l’imprevedibile.  II mezzo della Croce Bianca urtò con la fiancata il cordolo in marmo di una fontana, e di riflesso l’autista fece una brusca frenata. All’interno del mezzo la sedia sulla quale sedeva la donna rimase al suo posto, ma lei, non bloccata dalle cinture, a causa del contraccolpo venne spinta in avanti. Non finì a terra. Ma con la testa andò a sbattere contro lo spigolo di un pianale. Venne subito soccorsa, ma l’estrema gravità delle sue condizioni fu evidente sin dall’inizio. Un’emorragia cerebrale provocata dal trauma, che di lì a poco la condusse alla morte. Sul tragico incidente venne aperto un fascicolo in Procura. Era da tempo che l’anziana si sottoponeva alle sedute di dialisi, sempre accompagnata in ospedale e ricondotta a casa dal personale delle Croci. Quel maledetto pomeriggio di inizio novembre, Giuseppina C. aveva finito la terapia e come al solito era a bordo dell’ambulanza. Poi la manovra errata, l’urto del mezzo contro il cordolo, il sobbalzo e il trauma fatale. Ai carabinieri intervenuti, i soccorritori sconvolti riferirono che proprio la donna, al momento del carico a bordo per il viaggio di ritorno, aveva chiesto di essere messa seduta e non sdraiata perché la terapia le aveva procurato nausea e malessere. Ora i due addetti dovranno difendersi davanti al giudice delle indagini preliminari dall’accusa di omicidio colposo per aver scordato di legarle la cintura.

mario.consani@ilgiorno.net

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