Piccolo Teatro Strehler, Joël Pommerat racconta la sua 'Cenerentola'

“Cendrillon” per la prima volta in Italia dal 22 al 26 aprile: l'autore e regista mescola elementi riconoscibili della fiaba ad audaci tarsfigurazioni. E appare il lato oscuro della fiaba

"Cendrillon", una Cenerentola (ri)scritta e diretta da Joël Pommerat,

"Cendrillon", una Cenerentola (ri)scritta e diretta da Joël Pommerat,

Milano, 20 aprile 2015 - “C’era una volta un autore/regista che non raccontava fiabe né ai bambini né agli adulti” scrive Le Monde  parlando di Cendrillon, versione (ri)scritta e diretta da Joël Pommerat della fiaba di cui siamo debitori a  Perrault e ai Grimm, in scena per la prima volta in Italia, al Piccolo Teatro Strehler dal 22 al 26 aprile. Appena uscita dall’infanzia, una ragazzina è rimasta al capezzale della madre gravemente malata. Alcune  parole – pronunciate a mezza voce dalla morente, in un sussurro, e forse fraintese dalla piccola – ed  eccola legata, gravata di una missione, costretta in un ruolo… Che margine di manovra le rimane per  valutare se seguire il padre che si risposa? Come “venire a patti” con un futuro che si sta disegnando con i  tratti di una matrigna civettuola corredata di due figlie eterne adolescenti frivole ed egocentriche? Come barcamenarsi tra le ceneri del passato, la realtà dominante, la vita effervescente e un’immaginazione debordante? Quali saranno i punti di appoggio che le permetteranno di mantenere  sullo stesso livello desiderio e realtà? Un principe naif? Una fata eccentrica?

Joël Pommerat, autore e regista, che Ariane Mnouchkine ha definito un "petit soleil", un piccolo sole, ritrovando in lui la stessa idea di lavoro collettivo che è all’origine della filosofia e dell’arte del Théâtre du Soleil, riscrive liberamente Cenerentola. Riprende a suo modo i temi della favola, i prodigi che nascono da un lutto difficile, da comunicazioni confuse e violenze interpersonali. Sulla trama di un  racconto già molte volte alterato dalla tradizione orale, fissato molto provvisoriamente da Charles Perrault  prima e dai fratelli Grimm poi e del quale esistono in tutto il mondo diverse centinaia di varianti,  Pommerat tesse la propria visione della giovane orfana… Come già aveva fatto con Pinocchio o  Cappuccetto Rosso, i suoi due precedenti spettacoli, Pommerat mescola elementi riconoscibili della fiaba  ad audaci trasfigurazioni. 

Occupandosi simultaneamente di una scrittura personale stimolata dalla presenza degli attori e dal  minuzioso lavoro sulle luci, sulle proiezioni e sul suono, crea per la scena immagini nuove e inquietanti,  disorienta l’orecchio con l’apparente semplicità di una lingua essenziale, sconvolta dalla particolarità di  una recitazione spogliata dalle convenzioni teatrali. Modificandolo, vestendolo dei poteri illusionistici del  teatro contemporaneo, Pommerat rinnova la forza originale del racconto, la sua struttura allo stesso tempo  familiare e criptica: un dedalo di significati per interrogarci sulla vita, che si abbiano 8 o 88 anni, senza  moralismi né risposte precostituite.

Joel Pommerat , classe 1963, dice di se stesso: “io non scrivo testi, scrivo spettacoli… il teatro si vede e  si ascolta e io lavoro con tutto, con la voce, il gesto, il suono, le immagini”. Nel 1990 fonda la sua  compagnia, nel 2006 è invitato al Festival d’Avignon, dove allestisce quattro spettacoli e per tre anni è  artista residente al Théâtre des Bouffes du Nord, chiamatovi da Peter Brook. Attualmente è artista  associato dell’Odéon Théâtre de l’Europe di Parigi e del Théâtre National di Bruxelles. Nel 2015 aprirà il  Festival d’Avignon.

Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi), dal 22 al 26 aprile 2015 ' Cendrillon (Cenerentola)'. Spettacolo in lingua francese sovratitolato in italiano. Orari: giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16. Durata: 1 ora e 40 minuti senza intervallo. Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro.

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