Caserma Mameli occupata, squatter: "Accorrete numerosi". Questura: "Serve denuncia proprietà per lo sgombero".

Era la sede dell'unità più decorata d'Italia. Dopo l'indignazione emersa tra ex militari e cittadini, e i primi commenti della politica, servono una denuncia e l'impegno di una serie d'interventi d'urgenza

L'ingresso dell'ex caserma Mameli

L'ingresso dell'ex caserma Mameli

Milano, 15 marzo 2015 - La caserma Mameli è stata occupata da un gruppo di "squatter" che non hanno intenzione di andarsene. L'edificio era la sede del terzo Reggimento bersaglieri, l'unità più decorata d'Italia. "Ora anche l'ex caserma Mameli di viale Suzzani è una proprietà pirata amici, compagni, curiosi, capitani, passanti, accorrete numerosi! L'indirizzo esatto è viale Giovanni Suzzani 125 (fermata della metro bicocca bus 42 tram 7 e 31). Non avete più scuse per non raggiungerci". È l'appello pubblico fatto sul profilo Facebook dei cosiddetti 'Pirati', il gruppo che da tre giorni occupa abusivamente la struttura, e che il 13 ha anche indetto una 'colazione antisgombero' come 'inaugurazione' nello storico edificio.

Secondo quanto riferito in questura, che monitora il gruppo da molto tempo, si tratta di una ventina di squatter definiti la 'scala più bassa dell'antagonismo' che erano stati sgomberati i primi di marzo da alcuni capannoni dismessi a Baranzate di Bollate ( Milano). "Gente che non occupa secondo un progetto politico - dice un vecchio anarchico milanese - ma proprio una banda di disperati, che vivono coi cani e si spostano su alcuni mezzi scassati". I 'Pirati', però, un micro progetto paiono invece averlo, tanto da impensierire anche alcuni poliziotti di zona che temono che nei grandi spazi della caserma si riuniscano ora decine di sbandati che altrove, specie dalle occupazioni delle case private, finiscono sempre respinti o sgomberati. 

In questura, inoltre, fanno sapere che per procedere a un eventuale allontanamento servono due elementi: prima di tutto la denuncia della Cassa depositi e prestiti (a cui l'area è stata affidata dallo scorso dicembre come ha precisato l'Esercito, ndr) e poi l'impegno, da parte della proprietà a effettuare una serie di interventi d'urgenza non appena effettuato lo sgombero. In queste situazioni, infatti, è necessario che dopo l'allontanamento la struttura venga subito 'isolata' con una serie di opere demolitive degli impianti, soprattutto quello idrico ed elettrico, in modo da renderla non più appetibile per un'ulteriore rioccupazione. Secondo alcune voci la denuncia potrebbe essere presentata nei prossimi giorni. 

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