Allarme bomba a Palazzo Marino, evacuata per tre ore la sede del Comune di Milano

Il sindaco Giuliano Pisapia era a colloquio con il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro e i due sono usciti insieme. Sul posto gli artificieri e unità cinofile, negativa la bonifica. Immediate le reazione del popolo del web

Allarme bomba a Palazzo Marino

Allarme bomba a Palazzo Marino

Milano, 25 settembre 2014 - Allarme bomba a Palazzo Marino, la sede del Comune è stata completamente evacuata poco prima delle 13. La segnalazione è  giunta ai Carabinieri e poi trasmessa alla polizia locale, che ha proceduto alle misure di sicurezza. L'area di piazza davanti alla sede del Comune e' stata subito circoscritta fino al monumento a Leonardo e il personale comunale fatto allontanare oltre il nastro bianco e rosso tirato a delimitare l'area. Dopo l'intervento delle unità cinofile e degli artificieri, la bonifica è risultata negativa e i dipendenti sono rientrati negli uffici dopo quasi tre ore, intorno alle 15.30.

Al momento dell'allarme il sindaco Giuliano Pisapia era a colloquio con il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro e i due sono usciti insieme. Sul posto sono intervenuti gli artificieri: le ispezioni sono durate circa due ore e hanno dato esito negativo. Proseguono invece alcune ricerche di routine con l'unità cinofil ma per gli investigatori si tratta ormai di un falso allarme bomba. Entro breve, quindi verra' disposto il rientro negli uffici delle persone evacua

REAZIONI SUL WEB - A poco meno di due ore dall' allarme bomba nella sede del Comune di Milano, il popolo del web si e' gia' scatenato con una ridda di commenti su social network e siti internet che si dividono quasi equamente tra la paura del terrorismo e l'antipatia per la casta. Molti i post sugli "immigrati" vittime del pregiudizio e accomunati tutti a persone pericolose sull'onda dei timori per il terrorismo di matrice islamista. "Vedrai che se continua cosi' quante bombe ci metteranno! Perche' non li rispediamo tutti a casa loro?". Altrettanto risentimento c'e' solo verso i politici, con molti che plaudirebbero a una bomba vera, sia nel caso dell'Amministrazione milanese sia nel caso l'allarme riguardasse i palazzi del governo. "Peccato che non c'era Renzie", dice uno. "A Roma dovrebbero metterle, se continuano a rubare cosi' ci arriveremo, vedrai", risponde un altro. Ma non manca nemmeno chi ironicamente, dice "una volta che gli impiegati sono finalmente al lavoro li fanno anche uscire?". 

I PRECEDENTI NElLL'80 E NEL '97 - L'allarme che sta interessando Palazzo Marino per la presunta presenza di un ordigno non è nuovo tra le mura di Milano. In passato, infatti, si sono già registrati numerosi allarmi bomba, molti dei quali rivelatisi fortunatamente infondati. Due, invece, gli episodi che hanno fatto piu' recentemente paura in piazza della Scala: il primo risale al 30 luglio del 1980 quando un ordigno esplose nella notte in piazza San Fedele, sul retro dell'edificio, e l'attentato fu rivendicato da 'gruppi armati per il contropotere territoriale'. Alla vigilia del 25 aprile del 1997, una seconda bomba deflagro' all'alba sotto la finestra del primo piano, sempre dalla parte di piazza San Fedele, devastando una parte dell'aula consigliare. In quella circostanza, l'atto fu rivendicato da Azione Rivoluzionaria.

IL SINDACO PISAPIA - "Fortunatamente l'allarme bomba scattato dopo una segnalazione ricevuta dai carabinieri si è rivelato infondato e non ci sono state conseguenze: voglio però ringraziare tutti, polizia locale, carabinieri e polizia che sono intervenuti tempestivamente e con professionalità per i controlli necessari in casi come questo". Lo ha dichiarato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che ha poi esteso il ringraziamento ai "lavoratori di Palazzo Marino che hanno seguito con scrupolo e senza allarmismo tutte le procedure previste evacuando ordinatamente l'edificio in pochi minuti".

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