Caso Uggetti, una manovra ideata ad hoc per aiutare Astem

Lodi, l’ex municipalizzata spesso ha risanato il Broletto di LAURA DE BENEDETTI

Simone Uggetti, 42 anni

Simone Uggetti, 42 anni

Lodi, 6 maggio 2016 - Ventidue milioni di euro: è il ‘debito’ di Astem determinato per 9 milioni dai terreni comunali invenduti che l’ex municipalizzata, nel 2008-09, ha dovuto comprare per volontà dell’amministrazione guidata da Lorenzo Guerini, impegnata in vituosismi finanziari per evitare lo sforamento del Patto di Stabilità; per 6 milioni da dividendi generati che la spa deve al Comune, ma che non ha erogato; per 7 milioni (4 di mutuo e 3 di fido) dai prestiti bancari. Forse ruota proprio intorno ad Astem, controllata dal Comune per il 99,22%, più che dai possibili ‘vantaggi per sè in termini di consenso politico elettorale’ indicati dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il perno che potrebbe aver spinto il sindaco Simone Uggetti alla presunta ‘turbativa d’asta’ a favore dello Sporting Lodi.

Nata come municipalizzata per la gestione di gas, acqua e rifiuti e poi svuotata per scelte politiche e normative (la gestione acque è passata a Sal; gas e rifiuti a Lgh), Astem, fatta eccezione per servizi residuali come verde pubblico e tributi di affissioni e pubblicità, è diventata ‘contenitore’ per altro: nel 2010 ‘ingloba’ l’Azienda farmacie; è socia al 50% di Sogir, destinata alla gestione dei rifiuti al posto di Linea Gestioni; ha una quota del 13,22% in Lgh group e, dal 2014, detiene anche il 45% di Sporting Lodi, società che gestisce le piscine coperta e scoperta della Faustina e a cui è andato il bando ‘incriminato’ per le piscine Belgiardino e Concardi. Per volontà del Comune, con relative contestazioni ed esposti delle opposizioni, Astem, ‘acquista’ dallo stesso palazzo Broletto, prima i terreni (nell’area Pip di San Grato; in via Rossa all’Albarola, via Marchi a San Fereolo, via Finoli in Selvagreca), poi l’edificio Inps di via Besana.

Non solo. Quando Sporting Lodi, che deve gestire la nuova piscina coperta, rischia di fallire, il Comune fa acquistare ad Astem il 45% della società e, di conseguenza, la quota parte del mutuo da 13,6 milioni di euro acceso per costruire la piscina, di cui il Comune stesso è garante. Nasce qui, probabilmente, da parte di Uggetti e di Cristiano Marini (componente del cda di Astem, per 7200 euro lordi all’anno, e del cda di Sporting, senza compenso), la volontà di far sì che Sporting, di cui invano le opposizioni chiedono trasparenza su costi e ricavi, possa garantirsi delle entrate sicure gestendo in monopolio tutte le piscine comunali. Tra tanti debiti, una nota positiva: con la vendita, siglata il 4 marzo, ad A2a del 51% delle proprie quote di Lgh (6,5%), Astem dovrebbe incassare oltre 8 milioni di euro in contanti (60%) e oltre 5 (40%) in azioni (poi rivendibili), riequilibrando un po’ la propria situazioni finanziaria.