Delitto di Pordenone, nuovo giallo: "Quella sera Giosuè cambiò vestiti"

Teresa e Trifone, la ricostruzione di un coinquilino del presunto killer

I giudici della Corte d'Assise di Udine

I giudici della Corte d'Assise di Udine

Lodi, 24 gennaio 2017 - «Fatti i ... tuoi». Così Giosuè Ruotolo, il militare campano di 27 anni, unico imputato per l’omicidio della lodigiana Teresa Costanza e del collega Trifone Ragone, la coppia di fidanzati uccisi nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone, avrebbe risposto al coinquilino Daniele Renna che, vedendolo uscire di casa nel tardo pomeriggio del 17 marzo 2015, gli chiese dove stesse andando. A riferirlo è stato lo stesso Renna, ieri, davanti alla Corte d’Assise di Udine.

Il teste ha spiegato di aver visto uscire Giosuè di casa alle 19.15: «Aveva un bomber grigio chiaro fino alla vita, non aveva il cappuccio - ha risposto al pm - e un paio di pantaloni di tuta color antracite. Non li avevo mai visti né prima né dopo». Poi, Renna ha riferito che la sera, intorno alle 23.30, quando erano usciti di casa per recarsi al palazzetto dopo aver saputo da un collega che era successo qualcosa a Trifone, Giosuè indossava «una tuta celeste con un t-shirt». «Per uscire si cambiò - ha ricordato Renna -. Mi pare avesse i jeans e un bomber, mi pare diverso da quello che aveva prima». Renna ha riferito anche che Giosuè sostenne sempre con i coinquilini di essere sceso quella sera per controllare il tagliando dell’assicurazione sulla sua Audi A3 Sportback grigia: «Non ci ha mai detto di essere andato in palestra». Una testimonianza-chiave per la Procura di Pordenone che, proprio sulla ricostruzione dei due coinquilini (l’altro, Sergio Romano, è stato ascoltato venerdì scorso) aveva deciso di chiudere le indagini preliminari, individuando nel militare campano il presunto colpevole. La posizione di Ruotolo si aggrava per l’avvocato Giacomo Triolo, che al processo rappresenta la famiglia della lodigiana Teresa Costanza. «Renna ha detto chiaramente che ha visto uscire e rientrare Giosuè - spiega il legale -. Troppe lacune delle dichiarazioni fatte da Giosuè davanti al pm durante il periodo delle indagini. Ci sono sempre più indizi che fanno aggravare la posizione di Ruotolo». In aula è stata ascoltata anche una ragazza, Annalisa Martino, che aveva conosciuto Trifone. «Ho rivisto Trifone in palestra quando era tornato da Milano -ha raccontato -. Gli chiesi se voleva andare a bere qualcosa e mi disse che si era fidanzato. Non sono mai stata con lui quando stava con Teresa».