Delitto D'Amico, condannato a 30 anni di reclusione Moussad Hassane

Lodi, l'egiziano era accusato di aver ucciso a coltellate la sua ex compagna il 16 maggio 2015 nell'appartamento di corso Mazzini 76

L'egiziano Moussad Hassane, 38 anni

L'egiziano Moussad Hassane, 38 anni

Lodi, 26 maggio 2016 - E' stato condannato a 30 anni di reclusione Moussad Hassane, 38 anni, egiziano, accusato di aver ucciso il 16 maggio 2015 a coltellate la sua ex compagna Antonia (da molti conosciuta come Antonella) D'Amico, 54 anni, nel suo appartamento in corso Mazzini al civico 76, appena 24 ore dopo essere stato rilasciato dal Cie di Bari dove era in custodia da qualche settimana in attesa di espulsione in seguito alla denuncia per maltrattamenti presentata dalla stessa donna. I magistrati della Procura di Lodi, Emma Vittorio e Nicola De Caria, avevano chiesto in tarda mattinata, nel processo di primo grado in abbreviato, proprio una condanna a 30 anni di reclusione.

Stamattina davanti al gup del Tribunale di Lodi Alessandra Del Corvo si è tenuta la requisitoria dell'accusa durata quasi tre ore. L’imputato, difeso d’ufficio dall’avvocato Monica Fiorentini, nel carcere della Cagnola da giugno, si e sempre dichiarato innocente, spiegando di non ricordare bene la serata dell’omicidio perché sotto effetto di alcol e stupefacenti. Presenti in aula anche i due figli della vittima, Rocco e Luigi Mazza, di 32 e 34 anni, che si sono costituiti parte civile, accompagnati dagli avvocati Francesca Lucci e Flavio Volontà. Furono i primi ad entrare nell'appartamento della madre poche ore dopo l’atroce delitto. Il corpo della donna nudo, riverso sul letto in una pozza di sangue. Le macchie di sangue ovunque nell’appartamento. Sui muri, sulle porte, per terra. Segni indelebili, nella mente dei figli, frutto di una violenza inaudita.