Parchi e arredi vandalizzati, gli amministratori: ora basta

Codogno, staccionata divelta e pali della luce abbattuti

La staccionata devastata in fondo a via Arcari

La staccionata devastata in fondo a via Arcari

Codogno, 19 gennaio 2018 - Vandalismi in giro per la città. E il comune perde la pazienza. Ieri l’ennesimo caso che ha fatto infuriare gli amministratori che ora promettono mano pesante nei confronti di coloro che verranno pizzicati a danneggiare la cosa pubblica. La raffica di episodi sta preoccupando non poco tenuto conto che è difficile prevenire il fenomeno ed arginarlo. "Spendiamo risorse per inseguire i danni provocati da chi denota scarsissimo senso civico – sbotta l’assessore alle manutenzioni, Severino Giovannini –. Oltre al fatto che dobbiamo ogni volta impegnare il personale per riparare quello che, magari, avevano aggiustato o collocato solo qualche giorno prima". La lista è lunga mentre la pazienza sta per finire. «Adesso chi verrà pizzicato ne pagherà le conseguenze senza sconti» ha fatto sapere il sindaco Francesco Passerini.

Ieri gli operai del Comune sono dovuti intervenire per verificare un palo della luce dell’area giochi di via Polenghi che era stato piegato e dal quale era stato rotto il coprilampada. Ancora peggio in fondo a via Arcari, all’altezza del piccolo parco a due passi dalla linea ferroviaria: circa cento metri di staccionata è stata gettata a terra, letteralmente sradicata dal terreno. Lo scenario è veramente desolante: l’area è pure zeppa di rifiuti gettati nel verde. Nei giorni scorsi, gli operai del comune erano invece dovuti intervenire all’interno del parco di viale Albino per una panchina rimossa con forza dal terreno e gettata contro una recinzione. "Ma senza considerare che vi sono cartelli stradali piegati ovunque, da via Petrarca alla stazione – spiega sempre l’assessore Giovannini – segno che c’è chi si diverte ad andare in giro a rovinare gli arredi e i beni del Comune, probabilmente durante le ore notturne. Ma adesso basta, la misura è colma". Alcuni giorni fa, infine, erano invece misteriosamente sparite le trappole che il Comune ed un agricoltore avevano comperato per cercare di arginare l’invasione delle nutrie nella zona tra il cimitero e via Adda. Ignoti ne avevano trafugate sette, tre acquistate dal Comune e affidate ai selecontrollori, e le altre posate dal privato.