Troppi senza un lavoro e molte aziende in crisi «La ripresa non si vede»

Preoccupato il segretario della Camera del lavoro di Laura De Benedetti

Operaia al lavoro

Operaia al lavoro

Lodi, 3 agosto 2015 - «Siamo fortemente preoccupati per Inalca e per Euticals, mentre vogliamo sapere che tipo di occupazione porterà Fm Logistics a Ospedaletto. Ma, soprattutto, non c’è ripresa in nessun settore, e la disoccupazione resta a livelli record». Domenico Campagnoli, segretario generale della Camera del Lavoro, nello sguardo generale sulle criticità del mondo produttivo del Lodigiano, punta il dito in primis sulla questione più urgente, ovvero la situazione dei circa 600 dipendenti dell’Inalca di Ospedaletto, dove si tagliano e confezionano carni. Ad inizio giugno Inalca ha infatti comunicato la disdetta del contratto di lavoro con il Consorzio Euro 2000 (con cui è socio in Gescar srl) con cui lavorava da 15 anni e che aveva fatto registrare qualche arretrato negli stipendi, chiedendo ai dipendenti (950 totali del Consorzio, che lavora per altre sedi Inalca) di lasciare il contratto a tempo indeterminato con la formula della ‘giusta causa’ (l’arretrato, appunto), accettando un contratto provvisorio di 6 mesi per l’interinale Trenkwalder, in attesa di una sistemazione definitiva con assunzione presso altro soggetto ancora non noto.

«Non abbiamo firmato l’accordo (sottoscritto invece da Cisl e Uil, ndr) perché non c’era certezza che al termine dei 6 mesi tutti venissero riassunti. Siamo preoccupati» afferma Campagnoli. La Flai Cgil, così come l’autonomo S.I.Cobas, teme che dietro a questa vicenda, seppur svolta in maniera legale, ci sia la volontà di accedere, con le nuove assunzioni, agli 8 mila euro in 3 anni garantiti dal Jobs act e agli sgravi fiscali (stimati in 14 milioni di euro) legati alla Legge di stabilità per le nuove assunzioni. Inoltre, il Jobs act ha abolito l’art.18 dello Statuto dei lavoratori e garantisce solo ‘tutele crescenti’ a lavoratori che in realtà sono in azienda da tanti anni. «L’altra preoccupazione riguarda la decisione dell’azienda chimico-farmaceutica Euticals di vendere o chiudere, entro il 2017, i due siti di Lodi e Casaletto – spiega Campagnoli –: dopo l’incontro con gli enti locali di inizio luglio siamo in attesa di conoscere le risposte di Euticals alle richieste congiunte di revisione del piano e di rilancio produttivo». In via di definizione, invece, la questione Icr per la quale i sindacati a fine agosto sottoscriveranno l’accordo di stabilizzazione, tra il 3 e il 10 settembre, di 182 persone.

«Da affrontarec’è anche la vicenda Fm logistic di Ospedaletto: vorremo sapere se e quando si insedia, e conoscere per tempo quale tipo di occupazione intende portare. E’ un dispiacere che 200 mila metri quadrati di suolo vergine vadano persi ma, visto che l’iter sembra procedere, vogliamo almeno che l’insediamento porti la maggiore occupazione possibile e che sia locale». Campagnoli, inoltre, dubita che l’accordo Cgil Cisl e Uil con Assolodi firmato la settimana scorsa sulla possibilità, per i padri in condizione di pensionabilità, di lasciare il posto in azienda, anche part time, al figlio con sostegno della Regione possa portare reale sviluppo: «Era già siglato negli anni passati ma non era accaduto nulla. Forse potrebbe rivelarsi utile nella contrattazione durante uno stato di crisi».

Crisi che però, per Campagnoli, anche se «c’è stato un rallentamento, non ha dato ancora alcun segno di ripresa in alcun comparto produttivo. Nel Lodigiano ad essere in cerca di lavoro sono 24 mila persone, pari al 14% dei residenti. Il dato occupazionale continua ad essere drammaticamente preoccupante». laura.debenedetti@ilgiorno.net