Certificati di prevenzione incendi, alla Provincia mancano sette milioni

Gli istituti scolastici aspettano l’adeguamento: disponibili solo 640mila euro di LAURA DEBENEDETTI

L’incendio alla media comunale Don Milani del 19 ottobre

L’incendio alla media comunale Don Milani del 19 ottobre

Lodi, 30 novembre 2015 -  «L’importo complessivo stimato per adeguare le 13 scuole provinciali e ottenere per tutte il certificato di prevenzione incendi è di 7,5 milioni di euro. Noi, oggi, abbiamo 640mila euro per gli intervenuti di sicurezza e manutenzione più urgenti». A spiegare la situazione, dopo l’incontro con dirigenti scolastici e rappresentanti della sicurezza dei singoli istituti, in presenza del comandante dei vigili del fuoco, Massimo Stucchi, è Alberto Vitale, consigliere provinciale delegato dal presidente della Provincia, Mauro Soldati. Come già scritto su «Il Giorno», nessuna scuola, provinciale o comunale, al momento, ha il certificato: in qualche caso è scaduto (è decennale), in altri si tratterebbe della prima certificazione ma entrambi gli enti hanno assicurato, dopo l’incendio alla media comunale Don Milani del 19 ottobre scorso, che la sicurezza è garantita da rilevazione fumi, porte tagliafuoco, luci di emergenza, estintori, tramite ditte specializzate. Tutte le 13 scuole superiori hanno la scala antincendio esterna mentre manca uno dei vincoli maggiori per ottenere il certificato di prevenzione: la vasca idrica. In alcuni casi, come al Vegio e al Bassi, in centro a Lodi, manca lo spazio; ma il problema maggiore resta reperire i fondi necessari, stimati in 7,5 milioni di euro.

«Ha fatto bene il presidente Soldati a presentarsi dal prefetto e spiegare che, stante la situazione delle province, non ci sono soldi né per le scuole, né per le strade - sottolinea Vitale, che è sindaco a Lodi Vecchio -. Noi comunque abbiamo presentato i progetti di adeguamento ai vigili del fuoco per avere i certificati e faremo una programmazione per gli anni a venire, cercando di reperire i soldi». Molto dipenderà dal destino degli enti territoriali. Intanto si cerca di intervenire sulle questioni più urgenti: «Per la prima volta ho fatto incontrare la Provincia, che deve adeguare gli edifici, presidi e responsabili sicurezza, cui spettano le prove di evacuazione. Ho chiesto loro di portare i report e i verbali sono rassicuranti, gli allarmi sono stati sentiti da tutti. È stata ribadita la mancanza di una rampa per l’esodo dei disabili al Vegio; per il resto è risultato necessario il ripristino di qualche porta o lampada di emergenza. Interverremo usando i 640mila euro destinati alla manutenzione, che vanno ad aggiungersi ai 156mila euro per lavori già in corso. Stucchi ha ribadito alle scuole l’importanza, oltre che di addetti di primo soccorso, di piani di evacuazione perfettamente funzionanti, specie per gli istituti più lontani da comando e distaccamenti dei vigili del fuoco, raccomandando che al minimo ostacolo, come ad esempio lavori in corso nell’edificio, vengano predisposte vie di fuga alternative».

di LAURA DEBENEDETTI